Un’antica tradizione PALERMITANA è quella di fare regali ai propri figli per la festa dei morti, dicendo loro che sono stati a stati portati in dono dalle anime dei parenti defunti. Al mattino MIRACOLO ! Bisognava trovare il regalo nascosto nella notte tra l’1 e il 2 novembre ,in un punto insolito della casa. Ricordo che nel periodo della mia fanciullezza circa una quarantina di anni fa i doni più gettonati erano per i maschietti: la pistola e il cavalluccio con le ruote di colore rosso oppure “u lazzu a bandi ovvero la batteria musicale; per le femminucce invece la carrozzina con la bambola. Per la gioia del palato sia dei grandi sia dei piccoli c’era U CANNISTRU,(un grande canestro di vimini ) con frutta secca, fichi , datteri , biscotti, e i frutti di martorana, fatti con pasta di mandorle e poi dipinti come vere opere d’arte dove trionfava “A pupacciena”, la statuina fatta di zucchero, infine c’era chi aggiungeva “A murtidda”.
