Chi passeggia nella zona tra il Teatro Massimo , la via Maqueda e la piazza delle stigmate precisamente nella via Scarlatti al numero 14, è attratto da una monumentale costruzione opera del “ventennio” con affianco la caserma dei Vigili del Fuoco anch’essa costruita secondo i dettami dell’architettura fascista. Nonostante si tratti di un capolavoro architettonico dotato di affreschi non tutti ne conoscono l’esistenza.
Sull’architrave d’ingresso campeggia il nome del grande monumento:
TEMPIO MUNITO FORTEZZA MISTICA
L’epigrafe sul lato sinistro della Casa riporta invece queste parole:
FU SEME IL FANTE E LA VITTORIA IL FIORE
Quella sul lato destro recita:
IL NOSTRO SPIRITO È LUCE CHE NON SI SPEGNE
All’interno del recinto sacro, sulle colonne in marmo, sono incisi su lettere in bronzo i nomi delle medaglie d’oro cadute in guerra e dei luoghi delle grandi battaglie combattute dai soldati italiani durante la prima guerra mondiale. Questi nomi fiancheggiano due affreschi di Antonio Giuseppe Santagata che rappresentano momenti delle battaglie della Grande Guerra, in particolare a sinistra l’attesa della battaglia, mentre a destra il combattimento. Il cuore del sacrario è rappresentato da una croce in bronzo che sovrasta l’ara in pietra del Carso sulla quale «arderà perennemente una lampada votiva». All’interno della Casa del Mutilato, sede dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra, campeggia scolpita la seguente frase:
L’ORGOGLIO DEL / SACRIFICIO COMPIUTO / È CERTEZZA DI VITTORIA.
/ ESSA DIVENTA UN / PATRIMONIO SACRO / INTANGIBILE / ED
INVIOLABILE / CHE TUTTE / LE GENERAZIONI / DEBBONO / RISPETTARE
/ ED AUMENTARE
Nella Sala delle Adunate, dedicata a Saro La Bella, fondatore dell’Associazione Mutilati in Sicilia, si trova un grande affresco, sempre del Santagata, che rappresenta a sinistra un gruppo di fanti pronti all’assalto sulle sponde di un Isonzo mentre a destra staglia alcuni legionari conquistatori dell’Impero. In alto è assisa severa una Vittoria aureolata, contornata da due angeli armati di spade, presenti pure nel raccordo del soffitto.
Sulla parete sinistra si trova invece un dipinto raffigurante dei mutilati con la seguente epigrafe:
CHI È CON NOI / È CON LA PATRIA
Fu inaugurato il 21 maggio 1939, attualmente ospita la sezione penale del Giudice di Pace, oltre ad altri uffici comunali. Alcune ali dell’edificio, dismesse, conservano ancora gli arredi originali disegnati da Spatrisano.