Puntata dodicesima. La mia vacanza palermitana con il mare negli occhi
Arrivammo di fronte alla monumentale Porta Felice e Ruggero ci fece notare che era l’unica tra tutte le porte esistenti a essere priva di un tetto. Claudio rispose prontamente indicando che anche Porta Carini non aveva un arco superiore, risultando aperta allo stesso modo.
Rivolgendosi a mio marito, Ruggero confermò: “In effetti, è vero. Tuttavia, Porta Carini un tempo aveva l’arco superiore, ma dopo la riedificazione nel 1782, decisero di non ripristinarlo.”
“Perché questa porta non ha un arco?” chiedemmo.
Si narra che Porta Felice fosse stata concepita così per permettere il passaggio dei “cornuti”. Era l’unica porta cittadina chiusa ad un’ora tarda della notte nel XVIII secolo, quando l’aristocrazia amava trascorrere le serate estive lungo la fresca Marina.
Si diceva che lungo La Marina, nobili e amanti si davano appuntamento al tramonto, intrufolandosi nelle carrozze delle nobildonne per intimi momenti. Se i nobili tradivano altri nobili, finivano per essere traditi a loro volta dalle mogli, trasformando il lungomare nel ritrovo dei “cornuti”.
Ma la vera storia dietro la Porta Felice riguarda Marcantonio Colonna, il Viceré che volle omaggiare la sua moglie, Donna Felice Orsini, con un regalo degno della sua regale importanza: una porta aforma di corna!
Il riferimento è alla storia che riguarda il Marcantonio Colonna che volle omaggiare la propria moglie, donna Felice Orsini, ripetutamente cornificata, con un regalo degno della sua regale importanza: un paru ri cuorna!
Si, l’ennesimo… E quale regalo migliore poteva testimoniare questo suo attaccamento alla tradizione di cornificare la sua dolce metà? Una puorta a fuorma ri cuorna!
Costruita per volere del Viceré Marcantonio Colonna, la Porta Felice sorgeva alla fine del Cassaro, di fronte al mare, progettata dall’architetto del Senato Giovan Battista Collipetra. Benché inaugurata l’anno successivo, la sua costruzione iniziò nel 1582, subendo interruzioni fino al completamento nel 1637 sotto la direzione di Vincenzo Tedeschi.
Le differenze stilistiche tra i prospetti esterni riflettono variazioni non solo negli ordini architettonici, ma soprattutto nell’aspetto. Il fronte esterno, rivolto verso il mare, appare più solenne, rivestito in marmi chiari senza soluzione di continuità, arricchito da colonne, nicchie, balaustre, volute, stemmi e due fontane collocate ai piedi dei piloni nel 1642.
Ruggero ci invita ad assistere ad una tra le più belle albe.
La Porta Felice fa da scenario ad una delle più belle albe d’Italia
A Palermo, durante il solstizio d’estate, si verifica un fenomeno straordinario: l’alba a Porta Felice. Questo antico varco cittadino diventa il palcoscenico perfetto per un evento unico nel suo genere. Il sole sorge dal mare e si allinea perfettamente con il Corso Vittorio Emanuele, il vecchio Cassaro, illuminandolo con sfumature dorate. Questo spettacolo naturale non solo celebra la bellezza del cielo e del mare, ma anche l’importanza storica e culturale di Palermo. L’evento dura 57 giorni, dal 23 maggio al 19 luglio, e rappresenta un simbolo di connessione tra il mare e il cuore storico della città.
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