Padre Matteo Gregorio la Grua è nato a Castelbuono in provincia di Palermo il 15 febbraio del 1914 è stato un sacerdote ed esorcista italiano.
Padre Matteo La Grua era un frate minore conventuale, ha ricoperto la carica di insegnante di teologia nel Collegio dell’Ordine Francescano a Palermo dal 1939 al 1952, e nel Seminario Arcivescovile e Convitto Ecclesiastico dal 1960 al 1965. E’ stato Decano a livello mondiale degli esorcisti, per più di 40 anni ha ricoperto il ruolo di esorcista ufficiale dell’Arcidiocesi di Palermo svolgendo un’infaticabile lavoro di accompagnamento spirituale e di cura delle anime.
Sono passati più di dieci anni da quel 15 gennaio del 2012 quando è salito al cielo lasciando un vuoto nella comunità del quartiere Noce e nella Palermo tutta e ancora oggi molti lo ricordano per la sua semplicità e la sua gentilezza, umile e sempre pronto ad accogliere chi, anche a tarda notte, bussava alla sua porta per richiedere aiuto: mai smetteva di pregare per gli ammalati, mai negava ai bisognosi il conforto di dolci parole.
Nella chiesa Del Sacro Cuore di Gesù nel quartiere Noce a Palermo sin dal10 ottobre 1975, quando il cardinale Pappalardo gli affidò il mandato di guidare il popolo dei carismatici di Palermo, fino agli ultimi giorni della sua vita molti si recavano da lui, erano semplici cittadini, nobili, personaggi dello spettacolo, politici, giudici, e forze dell’ordine per richiedere preghiere di liberazione o esorcismi seppure, come specificò lo stesso Padre Matteo, “c’era chi si rivolgeva per chiedere una benedizione, ma non voleva la liberazione. Molti preferivano rimanere al servizio di Satana”.
Per anni la porta d’accesso della sacrestia, nel cortile di via Ruggerone, è stata un punto di riferimento fondamentale e meta di speranza per gente proveniente da ogni parte della città, della Sicilia e anche da diverse zone d’Italia.
Oltre ad essere stato il promotore del movimento “Rinnovamento nello Spirito Santo” a Palermo ed in tutta la Sicilia, è stato un grande mistico e profondo biblista. Laureato in Giurisprudenza fu membro del Tribunale ecclesiastico di prima istanza e Giudice rotale presso la Curia palermitana. Era anche mineralogista. Nel convento dei Frati francescani della Noce dove visse prevalentemente negli ultimi 40 della sua lunga vita, conservava una ricca collezione di minerali. Esperto di gioielli e preziosi fu estimatore della Curia vescovile. A lui l’arcivescovo Ruffini diede incarico di stimare e mettere in vendita i tesori dei monasteri monacali palermitani per raccogliere risorse per quelli più poveri. Amico di importanti gioiellieri palermitani e romani (Bulgari compreso) ebbe perciò la opportunità di fare ottimi affari con costoro per recuperare preziose.