Sul Monte Pellegrino a 429 metri di altitudine su Monte Pellegrino dal 1625 anno della sua fondazione i palermitani e tutti i cattolici vanno ad onorare nel santuario a lei dedicato la Santuzza, Santa Rosalia Patrona della citta di Palermo. Vi si accede per mezzo di una lunga scalinata, varcato un portale seicentesco si arriva nella grotta dove furono ritrovate le reliquie della Santa Patrona di Palermo. Secondo racconti popolari in questa grotta visse da eremitica Rosalia, una donna di nobili natali, nata nel 1130 e qui morta ancora giovane nel 1166.
Era il 1624 quando vennero ritrovate le reliquie della Santa Normanna ovvero alcuni resti ossei inglobati in una massa di pietra calcarea, formatasi per il gocciolio continuo dell’acqua.
Dato che era risaputo che in questo luogo ha abitato durante il suo eremitaggio Santa Rosalia, ci volle poco per affermare che i resti appartenevano a lei.
Nell’anno del ritrovo delle reliquie, la città era afflitta da una terribile pestilenza, lo Spirito di Rosalia apparve, in questi solitari luoghi, ad un cacciatore al quale indicò il posto dove erano ubicate le sue ossa, le quali, raccolte e trasportate in processione per la città, scacciarono il morbo e così Rosalia venne proclamata protettrice di Palermo liberata.
Il santuario venne costruito subito dopo la proclamazione di Santa Rosalia Patrona di Palermo nel punto esatto del ritrovamento dei resti, dove sorgevano precedenti edifici religiosi.
All’interno di una teca marmorea realizzata con marmi mischi c’è la statua di Santa Rosalia, rivestita da una lamina d’argento dorato. Tutta la composizione e protetta da un baldacchino in marmo
All’interno del santuario vi è anche una parte museale, inaugurata nel 2018, e chiamata le stanze del tesoro, dove sono raccolti oggetti storici, artistici e religiosi.