Le scarse piogge e le temperature elevate stanno causando una forte crisi idrica in Sicilia, destando preoccupazione tra la popolazione. Tuttavia, è importante ricordare che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la città di Palermo e i territori circostanti sono naturalmente ricchi di risorse idriche. La pianura della Conca d’Oro, su cui la città sorge, è attraversata dal fiume Oreto e da un intricato sistema di sorgenti e corsi d’acqua che, per secoli, hanno rappresentato una risorsa preziosa per i suoi abitanti.
Storicamente, gli abitanti della più antica Palermo si servivano delle acque dei fiumi Kemonia e Papireto, che scorrevano lungo le mura del nucleo urbano originario. Al di fuori della città, il fiume Oreto veniva utilizzato già dal XII secolo per azionare i mulini, mentre sorgenti vicine come Ġarrāf (oggi Garraffo) e ʻayn Sindī (oggi Danisinni) erano fondamentali per l’approvvigionamento idrico.
Un esempio affascinante di come Palermo abbia saputo gestire le sue risorse idriche è rappresentato dalle “torri d’acqua”, conosciute anche come “castellette”. Queste strutture, costruite a partire dal XVI secolo e ispirate probabilmente a tecniche idrauliche introdotte dagli Arabi, costituivano il cuore del sistema di distribuzione idrica della città fino ai primi anni del Novecento.
Le torri d’acqua sfruttavano il principio dei vasi comunicanti per regolare il flusso d’acqua dalla Conca d’Oro alla città, garantendo la distribuzione anche nelle aree urbane più elevate. Spesso costruite a ridosso delle mura cittadine o integrate nei palazzi, rappresentavano un elemento caratteristico del paesaggio urbano. Nel 1877, ben 67 torri d’acqua erano operative solo nel territorio palermitano, a testimonianza dell’ingegno e della complessità di questo sistema.
Con l’avvento delle moderne tecnologie, le torri d’acqua iniziarono a essere progressivamente abbandonate. Già dal 1914 furono sostituite da condutture di ghisa e pompe idrauliche, che resero il sistema più efficiente ma segnarono la fine di una tradizione secolare.
Oggi, le poche torri d’acqua ancora visibili nel centro storico di Palermo, ormai ridotte a ruderi, sono silenziosi testimoni di un passato in cui l’acqua era non solo una risorsa vitale, ma anche un elemento centrale dell’identità urbana. Palermo, città d’acqua per eccellenza, ci ricorda l’importanza di preservare e valorizzare le risorse idriche, soprattutto in un’epoca di crescente scarsità.
foto (l’urna Lombardi di via Principe di San Giuseppe)