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La toponomastica ci ricorda quando a Palermo c’erano gli ebrei

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“La Giudecca” è così chiamato l’antico quartiere ebraico di Palermo.

Palermo era una città cosmopolita, luogo di scambi tra musulmani e cristiani. Ogni quartiere aveva un’economia specifica e una propria organizzazione sociale. Il quartiere ebraico era Harat al Yahud.
Il quartiere degli ebrei era posizionato tra l’odierna via Roma e la via Maqueda subito dopo piazza Pretoria, vi si accedeva attraverso la Porta di ferro in arabo detta “Bab’al Hadid. Le principali strade erano “La Meschita , ancora esistente e la Guzzetta non più presente, Passando sotto l’arco di vicolo della Meschita troviamo uno spiazzo dove un tempo c’era la Sinagoga. La zona era la sede della corte rabbinica, delle scuole, dell’ospedale e del mikvé che era il luogo del bagno rituale.
La contrada della Guzzetta era la zona legata alle attività commerciali e produttive.

Gli ebrei si occupavano di tessitura, tintura e commercio.
Della presenza degli ebrei a Palermo si hanno notizie sin dal 590 d.c..

Gli ebrei palermitani decisero di edificare un loro quartiere che, costruito all’esterno della cinta muraria punico-romana, si sviluppò e fu stabilmente abitato sino al 1492.

Il quartiere della giudecca di Palermo era composta da abitazioni che avevano due caratteristiche particolari: lo sviluppo in altezza, per aggiunte successive di piani, e la “gheniza”. La “gheniza era un’incavatura nella porta d’ingresso, all’altezza dello stipite, in cui si conservava un piccolo rotolo con un passo della Bibbia.

La sinagoga si trovava dove oggi c’è  la  chiesa e il convento di San Nicolò da Tolentino. In un pilastro sul lato destro della Chiesa si trova incisa la seguente iscrizione: ” Il restaurato edificio una volta fu mare, poi triste palude, quindi orto e tempietto; finalmente, con passar degli anni, da sinagoga divenne piccola cappella di S.Maria del Popolo…”.

Come detto sopra il quartiere degli ebrei era situato nella parte sud dell’antica città di Palermo mentre nella zona di nord est verso il mare vi abitavano gli arabi. Oggi la città di Palermo ricorda queste due etnie che popolarono la città con la toponomastica, infatti e facile trovare delle targhe delle vie, solitamente di colore giallo con scritte trilingue: italiano , ebraico e arabo.
Nella foto l’arco d’accesso al vicolo della Meschita.

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