Oggi vogliamo raccontare la storia di un’attività storica di e del suo locale patrimonio culturale situato a Piazza San Cosimo. Ecco una breve sintesi della storia:
La Tavola d’Acqua Antica: In passato, all’angolo tra le piazze San Cosimo e Beati Paoli, esisteva una “tavola d’acqua” molto antica gestita dalla dinastia del Sig. Giuseppe Di Pasquale detto don Pidduzzu. Questa tavola era una struttura in muratura rivestita di marmo che si appoggiava a uno dei pilastri della chiesa di San Cosimo e Damiano. Veniva utilizzata per la vendita di bibite “Partanna”. Al centro della tavola c’era un lavello con due rubinetti, uno per l’acqua ghiacciata e l’altro per sciacquare i bicchieri.
Don Pidduzzu era anche un ottimo gelataio mitici erano i coni con i gusti cannella, torrone e la buonissima panna che riempiva i coni con l’ausilio di un cucchiaio di legno.
L’evoluzione industriale: Negli anni ’60, l’evoluzione industriale ha portato a un notevole progresso. La “tavola d’acqua” è stata trasformata in un piccolo chiosco in acciaio con un bancone frigorifero, che permetteva anche la vendita di gelato. Questo chiosco è stato prodotto dalla ditta Zerilli di Palermo.
Il chiosco aveva anche una succursale nella vicina via Matteo gestita dalla figlia Pierina.
Declino e Rinascita: Dopo anni di oblio, la sistemazione delle due piazze ha permesso l’ubicazione di un nuovo chiosco in ghisa, con un’aspetto che richiama quello dell’Ottocento. Questo chiosco è dedicato al piccolo chioschetto che un tempo apparteneva al Signor Di Pasquale ed è gestito oggi dal nipote Marrone. Il chiosco continua la tradizione dei vecchi acquavitari e si collega a una vecchia leggenda popolare che ha origine proprio nella zona delle “i Beati Paoli.”
Questa storia riflette l’evoluzione e la trasformazione di un elemento tradizionale in un moderno punto vendita, mantenendo al contempo un legame con la storia e la cultura locali.
Quando lo storico mercato del Capo era un punto di riferimento cittadino per l’acquisto di viveri e di tutto quello che occorreva in una casa, le putie si allungavano fino a Piazza San Cosimo.
C’era don Fofo’ con la moto ape che sorteggiava pasta, zucchero, biscotti e giocattoli.
La pescheria “il pesciolino d’oro; Pinuzzu Polizzi u stigghiularu, u figlio ra za Nardina che vendeva un po di tutto compreso giocattoli e palloni.
I fratelli Cavallaro fruttivendoli, il panificio Lucchese accanto il vicolo degli orfani.
e la sala da barba.
Un discorso a parte meriterebbe la Farmacia Salem che dal 1899 e si trova in via beati paoli n. 6, nel 2004 è stato insignita con la TARGA D’ORO.
All’interno possiamo ammirare antichi bilancieri , vasi in ceramica e il mobilio che porta inciso le iniziali G.S. che sono quelli della prima dottoressa della farmacia Giuseppina Salem, che aveva commissionato l’intero arredamento.