Subito dopo la salita di corso Alberto Amedeo nella piazza Indipendenza a pochi metri dalla maestosa Porta Nuova c’è un edificio risalente alla seconda metà del ‘700, probabilmente costruito sui ruderi di un preesistente magazzino detto “fondaco”, e molto probabilmente faceva parte della bottega di un fabbro.
Questo edificio era la Stazione della posta.
Il termine “posta” proviene da: “postura di luogo, sito“. O meglio: “Luogo assegnato per fermarsi ed attendere. Particolarmente stazione di cavalli, posta di distanza in distanza per servizio viaggiatori; e perchè in queste stazioni si consegnavano le corrispondenze.
L’edificio sorge subito dopo Porta Nuova nella zona un tempo chiamata Piano di Santa Teresa.
Tale zona era il punto di arrivo o di partenza della città di Palermo, in parole semplici diciamo che era l’equivalente di un odierno capolinea. Su questa strda confluivano anche le diligenze (corriere) provenienti dai paesi sparsi lungo la costa tirrenica. Queste ultime potevano ripartire per la loro destinazione finale dopo avere cambiato i cavalli già stanchi, con altri freschi, forniti dalla vicina stazione di posta che svolgeva anche questa funzione.
La Stazione di Posta è un edificio rettangolare, con un piano seminterrato, uno al piano della strada e un altro soppalcato.
Di questo primo impianto si hanno tracce già in alcune planimetrie di Palermo, risalenti al ‘600.
Il lato più lungo ,che si affaccia su piazza Indipendenza, si apre con 8 fornici, corrispondenti a botteghe e negozietti ; il lato più corto presenta solo 2 fornici.
I fornici del prospetto sono decorati ed ingentiliti da 7 sopraporta definiti da cornici piatte all’interno delle quali spiccano dei pannelli lignei con bassorilievi raffiguranti puttini di gusto serpottiano che giocano con animali, veri gioielli dell’ebanisteria siciliana, presumibilmente della fine del ‘ 700.
Luogo in cui si lasciavano i cavalli e si pernottava la sera, quando le porte della città venivano chiuse.
Per aiutare i viandanti un poco sprovveduti nelle vicinanze nella prima metà del secolo XIX
venne istallato un cippo intenerario, di stile neoclassico, legato alla viabilità extra-urbana. In esso, in due lapidi, sono delle iscrizioni dedicatorie del 1826 e 1828.
Nelle altre due sono indicate le distanze in miglia (1: 1486,64) e in passi (1:cm. 51,62) di misura sicula intercorrenti fra i centri abitati posti lungo le strade che conducevano a Trapani e Corleone. Precisamente nella I targa sono segnate le distanze fra Palermo e Monreale, Borsetto, Partitico, Alcamo, Calatafimi e Trapani. Nella seconda targa sono indicate le distanze fra Palermo, Parco (Altofonte), Piana dei Greci, Ficuzza, Corleone. A pochi metri c’è l’albergo delle poste che anticamente dava alloggio ai viaggiatori che si soffermavano nel capoluogo siciliano.