La Pietra di Palermo è un frammento di una lastra in basalto nero di fondamentale importanza per la ricostruzione delle fasi più antiche della storia egiziana. Si trova a Palermo (da cui pertanto prende il nome attuale) nel Museo archeologico Salinas. Il frammento della stele, il più grande fra quelli trovati successivamente, misura 43 cm di altezza per 30,5 di larghezza e reca inciso su entrambi i lati l’elenco dei re egizi dalla prima alla quinta dinastia, i nomi delle loro madri ed il livello raggiunto anno per anno dalle piene del Nilo. Altri pezzi più piccoli, si trovano al Museo Egizio del Cairo e al Petrie Museum of Egyptian Archaeology di Londra.La maggior parte delle informazioni sulla prima e la seconda dinastia sono andate perse. La datazione più probabile della realizzazione della stele è la metà della V dinastia che regnò tra il 2500 a.C. e il 2350 a.C. circa, durante il periodo della storia egiziana chiamato Antico Regno. La posizione originale della stele è sconosciuta. Si ipotizza che in origine avesse una lunghezza di circa 2 metri ed una altezza di 60 centimetri .La stele fu frammentata in diversi pezzi, molti dei quali andarono perduti. La Pietra si trova dal 1866 nella collezione del Museo archeologico Salinas.
Il Museo Salinas si trova in piazza Olivella a Palermo, l’edificio risale al XVII ed era la sede dellla congregazione dei Padri Filippini all’Olivella. Il suo patrimonio illustra le diverse fasi dell’arte e della civiltà della Sicilia occidentale, dalla preistoria al medioevo. Il Museo accoglie prestigiosi esempi del collezionismo settecentesco e ottocentesco, anche di provenienza non siciliana, come la Collezione etrusca Casuccini, reperti rinvenuti nel corso delle campagne di scavo nell’isola, grazie all’infaticabile attività di Antonino Salinas ) cui è dedicato l’Istituto.
Antonio Salinas era un archeologo nato a Palermo nel 1841 e morto nel 1914. Fu docente di archeologia all’Università di Palermo e fondatore, insieme ad altri colleghi, della Società italiana per la Storia patria, nel 1873. Fu anche direttore della 3° classe, riguardante studi relativi alla numismatica, alla storia delle belle arti e all’illustrazione dei monumenti.
E’ stato il promotore di diversi scavi archeologici in tutta la Sicilia, in particolare nelle zone di Selinunte e Segesta. Tra le sue opera troviamo più di 150 scritti sulla numismatica, l’archeologia e la descrizione di antiche epigrafi.