La cinta muraria della città di Palermo, come risulta da una cartina storica risalente al 1571, era costituita da dodici bastioni, così denominati:
- San Giorgio
- San Giuliano
- San Vito
- Pipirito
- San Jacopo
- San Pietro al Palazzo
- Porta Mazara
- Sant’Agata
- Sant’Antonio
- Spasmo
- Veca
- Terremoto
Dei dodici bastioni della cinta muraria cinquecentesca, oggi ne sopravvivono (del tutto o in parte) soltanto cinque:
- Bastione di S. Giacomo o del Papireto o di Porta di Guccia: Concesso nel 1800 al marchese Cuccia, che vi edificò la propria casa e un giardino pensile sul Corso Alberto Amedeo.
- Bastione di S. Pietro o del Palazzo Reale: Ancora in ottimo stato di conservazione, sul quale si trova il giardino annesso al Palazzo dei Normanni.
- Bastione di S. Vito o Gonzaga: Ceduto nel 1782 dal Senato palermitano alle monache del vicino monastero di S. Vito, “per farne loggia di loro diporto, con flore e verzieri in mezzo”. Fu parzialmente demolito nel 1903 per la risistemazione della vicina Piazza G. Verdi.
- Bastione dello Spasimo: Parte del complesso religioso dei padri Olivetani, trasferiti nel convento di S. Spirito nel 1575. Il complesso religioso dello Spasimo, mai completato a causa del progetto di fortificazione dell’area, fu utilizzato nei secoli successivi come teatro, magazzino e nosocomio. Oggi è destinato dal Comune a scuola di musica e a Centro Culturale.
- Bastione di Vega: Parzialmente demolito nel 1783 per migliorare la viabilità della strada Colonna e ampliare la passeggiata della Marina. Oggi è annesso alla struttura ricettiva “Jolly Hotel” (Blandi, 1998).
Questi resti dei bastioni testimoniano l’importanza storica e strategica della cinta muraria di Palermo, un tempo fondamentale per la difesa della città e oggi parte integrante del suo patrimonio culturale.