A Piazza San Francesco di Paola, al civico 41, si trova un palazzo che custodisce un frammento di storia affascinante e commovente. In questa dimora ha vissuto Rosalia Lombardo, una bambina il cui nome è diventato noto in tutto il mondo per il suo straordinario destino. Nata nel 1918, Rosalia trascorse i suoi brevi giorni in questo edificio, circondata dall’amore della sua famiglia.
Tuttavia, una tragica svolta segnò la sua vita: nel 1920, poco prima di compiere due anni, Rosalia morì di polmonite. I genitori, devastati dal dolore, decisero di affidarsi all’esperienza di Alfredo Salafia, un rinomato imbalsamatore siciliano. Salafia aveva sviluppato una tecnica innovativa basata su una miscela di formalina, alcool e glicerina, in grado di preservare perfettamente i tessuti e gli organi interni. Grazie a questa tecnica, il corpicino di Rosalia è rimasto intatto nel tempo, dando l’impressione che la bambina stia ancora dormendo.
Oggi, il corpo di Rosalia Lombardo è custodito nelle Catacombe dei Cappuccini di Palermo, esposto in una bara protetta da una lastra vitrea. La sua figura, nota come la “Bella Addormentata” delle Catacombe, è considerata la mummia più bella del mondo e attira visitatori da ogni parte del globo.
Il palazzo di Piazza San Francesco di Paola rimane una testimonianza silenziosa del luogo in cui la piccola ha trascorso la sua breve esistenza. Nonostante il passare degli anni, la storia di Rosalia continua a commuovere e a incuriosire, intrecciando il ricordo di una famiglia spezzata dal dolore con il genio scientifico di Alfredo Salafia.
Alfredo Salafia: il Maestro dell’Eternità
Alfredo Salafia (Palermo, 7 novembre 1869 – 31 gennaio 1933) è stato un imbalsamatore di fama internazionale, nato nella seconda metà dell’Ottocento. La sua carriera iniziò con esperimenti di tassidermia, ma già nel 1900 ottenne l’autorizzazione per applicare le sue tecniche a cadaveri umani presso la Scuola Anatomica del professor Randaccio. Il suo metodo di conservazione, basato sull’iniezione di sostanze chimiche, suscitò presto ammirazione e riconoscimenti.
Nel 1902, Salafia fu chiamato a restaurare il corpo di Francesco Crispi, che era giunto a Palermo in pessime condizioni dopo essere stato imbalsamato a Napoli. La sua opera, meticolosa e rivoluzionaria, consolidò la sua reputazione. Tuttavia, il suo lavoro più celebre rimane quello legato a Rosalia Lombardo, la cui bellezza eterna continua a stupire scienziati e visitatori.
Un Legame Tra Passato e Presente
Rosalia Lombardo rappresenta non solo una pagina di storia personale, ma anche un ponte tra scienza e umanità. La decisione dei suoi genitori di preservarla per sempre nasceva da un amore inconsolabile. Rosanna La Ferla, nipote di Rosalia, ha raccontato che i nonni decisero di mummificare la bambina per mantenere viva la sua bellezza, come un modo per affrontare il dolore che li stava sopraffacendo.
Oggi, chi passa davanti al palazzo di Piazza San Francesco di Paola può immaginare la vita che vi si svolgeva più di un secolo fa, mentre la figura di Rosalia riposa nelle Catacombe, come un simbolo eterno di bellezza e amore immortale.