Con il suo essere austero il Villino Florio è una delle espressioni più felici del Liberty a Palermo: fu commissionato dai Florio nel 1899 all’architetto Ernesto Basile.
E’ un vero gioiello di architettura in pietra di Billiemi, immerso nel verde e chiuso da un sontuoso cancello in ferro battuto ed ha accolto i migliori esponenti del mondo culturale, economico e nobiliare dell’epoca.
Nel villino la potente famiglia Florio ha ospitato personaggi di primo piano come il kaiser Guglielmo II di Prussia e Germania e il poeta Gabriele D’Annunzio.
Dal villino Florio ogni anno partiva il corteo della “Festa di primavera” ideata e organizzata da Ignazio Florio e dalla moglie Franca.
Finita l’epoca dei Florio, fu semidistrutto da un incendio doloso nel 1962, oggi dopo un lungo restauro preceduto da un lungo abbandono oggi è sede diplomatica della Regione Siciliana, lungo la scalinata in legno e nella cornice del camino sono visibili le testimonianze dell’incendio.
Il villino Florio è da considerare un sopravvissuto al “sacco di Palermo”.
Doveva essere uno dei tanti scempi degli anni in cui Palermo era in mano al sindaco Salvo Lima, erano anni in cui le ville Liberty di via Libertà venivano abbattute per far posto ai palazzoni costruiti dalla mafia, ricordiamo tra le altre villa Deliella di Piazza Croci, rasa al suolo con la dinamite in una notte, un modo spiccio per sbarazzarsi dei «vecchiumi» per fare largo al redditizio cemento armato.
L’avvocato Gallo l’ultimo proprietario del Villino Florio la notte tra il 23 e il 24 novembre del 1962 disse ai carabinieri che l’incendio fu originato da un corto circuito. In realtà l’ erogazione della corrente era stata sospesa una decina di giorni prima, quando era stato disdetto il contratto con l’ Enel. I carabinieri provarono il dolo.
Indirizzo: Viale Regina Margherita 38
In occasione della manifestazione “Le vie dei tesori” è aperto al pubblico Venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 12.30, domenica 2 e 30 ottobre dalle 10 alle 17.30
Indirizzo
Viale Regina Margherita 38