Cerca
Close this search box.

Il Primo Volo su Palermo: L’Impresa di Ravetto e Florio

Condividi su

Facebook
WhatsApp

Nel cuore del fermento tecnologico e sportivo dei primi del ‘900, due uomini dal carattere audace si incontrano e stringono un’amicizia destinata a lasciare un segno indelebile nella storia dell’aviazione e della velocità: Clemente Ravetto e Vincenzo Florio.

Clemente Ravetto, nato a Grugliasco nel 1878, è un uomo d’azione, un pioniere che ama le sfide e le macchine volanti. Vincenzo Florio, imprenditore visionario e grande appassionato di motori, è deciso a portare il progresso aeronautico in Sicilia. La loro unione nasce quasi per caso, ma si trasforma presto in una collaborazione straordinaria.

Nel 1909, durante un viaggio a Parigi, Florio acquista un aereo Voisin, affascinato dalla possibilità di vedere un velivolo solcare i cieli siciliani. Ma c’è un problema: serve un pilota capace di domare quella fragile macchina di legno e tela. È allora che entra in scena Ravetto, che si offre di diventare l’aviatore personale di Florio. Accettata la sfida, parte per Palermo, dove non solo piloterà l’aereo, ma si occuperà anche delle prestigiose vetture da corsa della famiglia Florio e degli innovativi “autoscafi”.

Il sogno di vedere un aereo solcare il cielo di Palermo prende forma il 1° maggio 1910, in occasione della Settimana Aviatoria di Mondello-Valdesi, organizzata da Florio. Ravetto, dopo aver assemblato il Voisin negli spazi di via Catania, porta il velivolo al campo di volo della Favorita. Il pubblico, radunato con trepidazione, osserva ogni mossa del pioniere piemontese.

Il rombo del motore squarcia il silenzio. Ravetto prende il volo, librandosi a 40 metri d’altezza per circa 200 metri, compiendo un’impresa storica: è il primo uomo a volare nei cieli di Sicilia. Per un attimo, il sogno dell’uomo di dominare l’aria diventa realtà, e il pubblico assiste incantato a quella visione straordinaria, un mix di realtà e fantasia.

L’impresa di Ravetto è solo l’inizio. Il suo nome si lega a gare di motonautica e automobilismo, sempre accanto a Florio. La loro casa a Palermo diventa un punto d’incontro per piloti e ingegneri, un luogo in cui si sogna e si costruisce il futuro della velocità. Persino un giovane Enzo Ferrari passa da lì, stretto nella cerchia di appassionati che guardano al domani.

Quarantuno anni dopo, nel 1951, il ricordo di quella storica impresa viene scolpito nel marmo: a Mondello, in piazza Caboto, viene eretta una stele in onore di Ravetto, proprio nel punto in cui il Voisin si staccò da terra. Lui è presente all’inaugurazione, nonostante l’età e la malattia, con lo stesso spirito indomito che lo aveva spinto a volare quel giorno di maggio.

Il 1° maggio 1953, esattamente 43 anni dopo il suo storico volo, Clemente Ravetto si spegne nella sua casa di Palermo. Ma il suo nome resta inciso nella storia dell’aviazione, nel cielo di Mondello, nelle pagine di un’epoca in cui sognare significava osare. E in quell’amicizia con Vincenzo Florio, nata quasi per caso, si trova la forza di una visione condivisa: spingersi sempre oltre, con coraggio e passione.

NELLA FOTO LA STELE DI PIAZZA CABOTO A MONDELLO IN RICORDO DELL’IMPRESA DEL RAVETTO)

Lascia un commento

Picture of Salvino Arena

Salvino Arena

Articoli recenti