Lajos Tukory e il Palazzo Oneto: Storia, Eroismo e Presenze Misteriose
A Palermo, il nome di Lajos Tukory è indissolubilmente legato alla memoria della spedizione dei Mille e alla lotta per la liberazione della città. La sua importanza è testimoniata dalla dedica di una delle principali vie cittadine, oltre a una caserma, un monumento in Piazza Marina e la sua tomba nel Pantheon di San Domenico. Ma chi era Tukory e cosa lo ha reso un eroe per cui Palermo conserva un ricordo così vivo?
Tukory, nato il 9 settembre 1830 a Körösladány, in Ungheria, fu un ufficiale garibaldino di grande valore. Tenente colonnello durante la storica impresa di Garibaldi, guidò una colonna di tremila uomini nell’assalto a Palermo, segnalandosi per il suo coraggio nel primo attacco alla Porta Termini. Durante lo scontro al Ponte dell’Ammiraglio, una ferita al ginocchio si rivelò fatale. Portato d’urgenza al Palazzo Oneto di San Lorenzo, trasformato in ospedale da campo grazie al patriottismo del suo proprietario, Tukory subì l’amputazione della gamba sinistra. Purtroppo, l’intervento non bastò a salvarlo: morì il 6 giugno 1860, a soli trent’anni.
Il Palazzo Oneto e le Battaglie di Palermo
Il Palazzo Oneto di San Lorenzo, situato in via del Bosco, una traversa di via Maqueda, era all’epoca un elegante edificio cinquecentesco. Nonostante il suo aspetto oggi segnato dal tempo, il palazzo rimane un luogo di grande fascino storico. Durante le battaglie palermitane del 1860, divenne un rifugio per i feriti garibaldini, trasformandosi in un ospedale improvvisato per merito del suo proprietario, fervente sostenitore della causa unitaria.
Sul portone principale, una lapide ricorda il sacrificio di Tukory e degli altri uomini curati tra quelle mura. Tra questi, il colonnello ungherese è forse il più illustre, ma anche uno dei più sfortunati: nonostante i tentativi dei medici, la cancrena mise fine alla sua breve ma eroica esistenza.
La Memoria Viva e i Misteri del Palazzo
Il Palazzo Oneto non è solo un luogo di memoria storica, ma anche teatro di racconti misteriosi. Si narra che, durante le ore notturne, chi visita l’edificio possa imbattersi in fenomeni inspiegabili: ombre che si muovono silenziose, risate di bambini che echeggiano nel cortile, e persino un fuoco che sembra ardere senza esistere. Un fenomeno particolarmente suggestivo riguarda una “pioggerella” di fiori bianchi che pare cadere dai balconi interni.
Questo dettaglio trova una strana eco nella cronaca della morte di Tukory. Si racconta che, quando il suo corpo fu portato fuori dal palazzo per il funerale, le persone affacciate ai balconi gettarono fiori bianchi per onorare l’eroico sacrificio del giovane ungherese. Quella commovente scena, un omaggio silenzioso ma potente, sembra continuare a vivere nei racconti popolari.
L’Eredità di Tukory
Oggi, il nome di Lajos Tukory è simbolo di libertà e coraggio. Il ricordo del suo sacrificio si intreccia con la storia di Palermo e con il fascino inquietante del Palazzo Oneto. La sua figura rimane un ponte tra due culture, ungherese e italiana, unite nella lotta per un ideale comune.
Chi visita Palermo e passeggia lungo via del Bosco e si sofferma davanti al Palazzo Oneto, non può che percepire il peso di una storia intrisa di eroismo, dolore e mistero. E forse, in una notte particolarmente silenziosa, può sentire l’eco di quegli eventi lontani, come un sussurro che attraversa il tempo.