L’architettura arabo-normanna di Palermo incarna un eccezionale connubio di stili che raccontano secoli di storia e di influenze culturali. Nella vibrante tessitura urbana della città, le cupole rosse emergono come icone di questa fusione unica.
Palermo, con la sua ricca stratificazione di architetture, riflette l’interazione tra diverse civiltà nel corso dei secoli. Le cupole rosse delle chiese di San Cataldo, della Martorana e di San Giovanni degli Eremiti, simboli distintivi della città, sono testimoni di questa storia vivente.
Già dai tempi dei Normanni, che giunsero in Sicilia nel 1072 d.C., le architetture preesistenti bizantine e arabe non furono distrutte ma reinterpretate. Un esempio eloquente è la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, costruita nel 1132 d.C., che conserva ancora oggi le simmetrie e i colori tipici delle architetture arabe, con le sue cupole rosse in contrasto con le forme cubiche.
Il mistero del colore rosso delle cupole aggiunge fascino alla loro storia. Originariamente restaurate nell’Ottocento da Giuseppe Patricolo, le cupole furono dipinte di un rosso intenso, ispirato da tracce ritrovate sulle strutture antiche. Tuttavia, storici come La Duca suggeriscono che il rosso potrebbe essere stato un errore interpretativo dell’architetto, con le cupole probabilmente originariamente ricoperte da una calce che, ossidandosi, assumeva tonalità più grigiastre.
Nonostante il dibattito sul colore originale, il rosso era simbolicamente importante, associato all’élite e potenzialmente utilizzato come segno di prestigio durante l’epoca di Ruggero II di Sicilia. L’architetto Patricolo, pur nella sua interpretazione, ha contribuito a preservare e enfatizzare lo splendore storico di Palermo attraverso le cupole rosse.
Incoronate dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità, queste architetture non solo decorano il panorama di Palermo ma raccontano una storia di integrazione culturale e di evoluzione architettonica. Il loro fascino continua a catturare i cuori dei visitatori, portando con sé la bellezza e la storia di una città che vive attraverso i suoi monumenti.
FOTO: Fotografa Palermo VII edizione. Antonella Piffatello. Cupole a San Cataldo.