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Il Giardino della Speranza: Santa Rita nella Chiesa di Sant’Agostino

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La Chiesa di Sant’Agostino, edificata intorno al 1275 durante la dominazione angioina, si distingue per il suo prospetto trecentesco impreziosito da un portale decorato con una serie di archi a gradoni e un magnifico rosone sopra di esso. All’interno, la navata unica è ornata da splendide decorazioni realizzate da Giacomo Serpotta nel XVII secolo. Le statue a tutto tondo, raffiguranti santi e figure allegoriche, sono chiaramente identificabili grazie alle iscrizioni sui plinti sottostanti. Una delle statue sulla destra porta la firma di Serpotta sul dorso e mostra una lucertola sulla mensola, simbolo dell’artista.

Il presbiterio è arricchito dall’emblema agostiniano sormontato da delicate figure di angeli. La chiesa custodisce anche preziose opere d’arte, tra cui il busto di Francesco Medici di Ignazio Marabitti e la pittura “S. Tommaso di Villanova” di Giuseppe Salerno, detto Lo Zoppo di Gangi, oltre all’altare maggiore in pietre dure del 1792.

Il convento, accessibile da un piccolo portale sul lato sinistro della chiesa, è stato trasformato più volte nel corso dei secoli. Il chiostro, risalente al 1560, presenta una raffinata struttura rinascimentale con agili arcate su eleganti colonne. Qui si trova un sarcofago barocco con coperchio gaginesco rappresentante l'”Annunciazione”, circondato da un giardino tranquillo e un angolo dedicato a Santa Rita, dove il tempo sembra essersi fermato.

Durante il giorno dedicato a Santa Rita, dalla mattina fino a tarda sera, la chiesa è gremita di fedeli che partecipano alle Messe celebrate ogni ora. I devoti affollano la navata, molti con in mano delle rose, anche solo una piccola. Il momento commovente della supplica alla Santa e della benedizione delle rose vede i fedeli alzare le loro offerte al cielo, mentre i sacerdoti le aspergono con acqua benedetta. Santa Rita è particolarmente invocata per il recupero del comportamento dei mariti.

Attraverso un elegante portale nella corsia orientale del chiostro si accede all’aula capitolare e alla sala con volta a costoloni a chiave pendula. L’oratorio interno dedicato alla Madonna del Soccorso è stato parzialmente ricostruito dopo la Seconda Guerra Mondiale. Lungo Via Sant’Agostino, l’ingresso laterale con lo splendido portale quattrocentesco di Domenico Gagini accoglie i visitatori.

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