Mentre numerosi croceristi percorrevano via Amari, noi, guidati da Ruggero, ci siamo deviati a sinistra lungo un breve tratto della via Principe Scordia. Luisella era visibilmente entusiasta quando Ruggero si è fermato davanti alla statua di Ignazio Florio, situata all’interno di una villetta nella piazza omonima.
“Bellissimo! Ho appena finito di leggere il romanzo di Stefania Auci, ‘L’inverno dei leoni’, la saga sulla famiglia Florio. Alcuni anni fa avevo letto ‘I leoni di Sicilia’, sempre di Auci,” raccontava Luisella.
Il primo libro si concludeva con la morte di Vincenzo Florio, uno dei patriarchi, figlio di Paolo, che con il fratello Ignazio era giunto a Palermo dalla Calabria, povero in canna, per avviare una “putìa” di spezie. Con Vincenzo, Casa Florio aveva finalmente preso il suo posto nel mondo, diventando un grande impero con affari diversificati: spezie, navi e tonni.
Anche Cristina aveva letto il romanzo sui Florio e chiedeva a Ruggero quale Ignazio tra quelli raccontati nella saga rappresentasse il personaggio nella statua, poiché aveva avuto difficoltà a distinguere i vari personaggi a causa dei nomi simili. Tra i Florio descritti da Auci c’erano Ignazio, fratello di Paolo; Ignazio, figlio di Vincenzo e Giulia; Ignazio, figlio di Ignazio e Giovanna; e Ignazio, figlio di Ignazio e Franca.
Il monumento eretto nella piazza omonima a Ignazio Florio, figlio di Vincenzo e Giulia Portalupi, fu realizzato grazie all’iniziativa del Comitato degli operai su un progetto dell’architetto Giuseppe Damiani Almeyda ed eseguito da Benedetto Civiletti nel 1896. L’inaugurazione si svolse nel 1904, con la partecipazione di trecento operai della “Fattoria Florio” di Marsala, giunti a Palermo per esprimere la loro gratitudine a questo eminente imprenditore. Ignazio Florio nacque a Palermo il 16 dicembre 1838 e morì nella stessa città il 17 maggio 1891. Un secondo monumento gli fu eretto nella piazza centrale di Principe di Camporeale, nei pressi della Zisa.
Nella foto la statua di Ignazio Florio nell’omonima piazza