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I Portici di via Ruggero Settimo e il pannello del Melandri

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La via Ruggero Settimo è una elegante strada che congiunge due tra le più importante e frequentate strade di Palermo: la Barocca via Maqueda e la Liberty via Libertà.

  La strada venne tracciata nel 1778, fu il pretore Antonio La Grua, marchese di Regalmici, che chiese la realizzazione  perchè voleva rendere più comodo il raggiungimento del centro abitato per i nobili che provenivano dalle ville di villeggiatura  poste fuori le mura della città una ampia zona chiamata Piana dei colli.  All’incrocio con l’attuale via Mariano Stabile, venne installato un “punto di riposo” con panche di pietra, ad opera dell’architetto Nicolò Palma, che serviva ai viaggiatori che transitavano nella zona, che a quei tempi era ancora campagna, di riposarsi prima di proseguire nel loro cammino. Questo incrocio prese il nome di “Quattro Canti di campagna”, per differenziarsi dal più famoso Quattro Canti  di città situati Villena il quadrivio  creato dall’intersecarsi dell’antico Cassaro e la via Maqueda.

 Lungo la strada si possono ammirare palazzi antichi risalenti alla fine del Settecento. Oggi è una strada molto frequentata per i suoi negozi e bar ed è il luogo ideale per fare una passeggiata ed ammirare le bellezza della città. E’ una zona in cui hanno sede molte banche e studi di liberi professionisti. 

La zona con i portici venne creata come la vediamo oggi nel 1949 in concomitanza con la costruzione del grattacielo di Piazzale Ungheria. L’esigenza di creare dei portici nacque per risolvere definitivamente il problema dell’elevato traffico pedonale, fino ad allora relegato in marciapiedi molto piccoli.

Nel Piazzale Ungheria a ridosso di via Ruggero Settimo sopra la vetrina del negozio di abbigliamento Dell’Oglio nel prospetto del Palazzo del Banco Di Sicilia fa bella mostra un mosaico rappresentante la figura allegorica del risparmio e alcune attività lavorative del Novecento.
L’autore del mosaico è Bevilacqua Alberto, nato a Palermo nel 1896 ,si formò fra Palermo e Roma e iniziò a lavorare nella vetreria del padre in via Cluverio, dove furono realizzate le più belle vetrate palermitane d’inizio secolo.
Fu pittore oltre che decoratore e prese parte a numerose e prestigiose mostre, fra le quali le Biennali di Venezia del 1928, 1930, 1932 e 1934.
Decorò il salone d’onore del Ministero degli Esteri a Roma e gli interni di alcune navi come l’Andrea Doria.

Sbirciando all’interno di un negozio all’angolo della via Ruggero Settimo con la via Mariano Stabile possiamo essere attratti da un’opera dell’artista Pietro Melandri, si tratta dello storico pannello che rappresenta la Sicilia e in modo particolare la città di Palermo con  raffigurazioni mitologiche e dagli elementi naturali a lui cari, come le marionette, i pupi, le trinacrie e e alcuni siti quali la Cattedrale, la chiesa di San Giovanni degli Eremiti e la chiesa di Sant’Agostino fino a Porta Nuova. “L’opera raffigura anche il busto di Eleonora d’Aragona custodito nel museo Abatellis.

Questo capolavoro è venuto alla luce nel 2013 quando i locali erano ancora sedi dell’attività commerciale delle attività di abbigliamento Barbisio e il pannello era occultato da un soppalco con balaustra.

L’intervento di restauro del pannello in ceramica ha consentito di salvaguardare e valorizzare tutte le parti originali dell’opera di Melandri. 

Oggi i locali ospitano la Mac Cosmetics, dove operano le mani sapienti dei Make-up artist Alessio P. e Pietro L.. 

 

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Salvino Arena

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