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Dall’officina di Palermo ai Cantieri di Livorno: La storia della famiglia Orlando

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La Famiglia Orlando: un’eredità di ingegno e patriottismo

Al numero 68 di Corso Calatafimi, a Palermo, visse la famiglia Orlando, protagonisti di un’epoca che segnò la storia dell’industria cantieristica italiana tra Ottocento e Novecento. I fratelli Luigi, Salvatore, Giuseppe e Francesco Paolo Orlando, nati tra il 1814 e il 1824, furono pionieri del progresso industriale e attivi sostenitori delle lotte risorgimentali. La loro casa, oggi parzialmente dimenticata, conserva ancora il ricordo di un passato glorioso.

La lapide commemorativa

Tra le impalcature di un edificio in restauro, si scorge una lapide che celebra i fratelli Orlando e il loro contributo:

IN QUESTA CASA
NELLA PRIMA METÀ DEL SECOLO DECIMONONO
NACQUERO LUIGI ORLANDO ED I FRATELLI SUOI SALVATORE GIUSEPPE PAOLO
PER LA LIBERTÀ COSPIRATORI PROFUGHI
DELLE MAGGIORI PATRIOTTICHE IMPRESE PROPUGNATORI COOPERATORI MAGNANIMI
NELLA GLORIA DEL TRICOLORE VESSILLO RIPOSANDO LA VITA AVVENTUROSA
RAVVIVARONO L’ARTE NAVALE NOSTRANA
E CON LA PRIMA FERREA CARENA CHE NOMARONO SICILIA
DALLA SOGGEZIONE STRANIERA
LIBERANDO PRIMI IN ITALIA I PATRI ARSENALI

La lapide è stata apposta dalla Unione Palermitana dei Macchinisti Marittimi nel 1903, in onore di Luigi Orlando.

Una seconda lapide ricorda come la casa fu donata dai discendenti degli Orlando all’Istituto Industriale “Vittorio Emanuele III”, in omaggio al ruolo della famiglia nelle lotte risorgimentali e nell’industria italiana.

Dall’officina di Palermo ai cantieri navali

La storia degli Orlando inizia con Giuseppe Orlando Colosa, un siracusano che si trasferì a Palermo all’inizio del XIX secolo per aprire una piccola officina meccanica. Alla sua morte, Luigi, laureato in ingegneria, prese le redini dell’attività, ampliandola fino a includere la costruzione di motori a vapore per mulini e navi. La svolta avvenne a Genova, dove Luigi, divenuto direttore dell’arsenale cittadino, gettò le basi per quella che sarebbe diventata un’impresa nazionale.

Nel 1865, i fratelli Orlando acquistarono il cantiere di San Rocco a Livorno. Qui, costruirono il piroscafo Lepanto e la prima torpediniera interamente italiana. Il cantiere, noto come Cantiere Fratelli Orlando, divenne un simbolo della cantieristica navale italiana, producendo corazzate e navi militari di livello internazionale.

L’eredità a Livorno e oltre

A Livorno, il legame con gli Orlando è visibile nella monumentale piazza Luigi Orlando. Al centro, una statua in bronzo realizzata nel 1898 dallo scultore Lio Gangeri celebra Luigi e l’opera della famiglia. Questo monumento, eretto per iniziativa di cittadini e operai, sorge davanti all’ingresso del Cantiere Navale Orlando, simbolo del progresso industriale italiano.

Patrioti e industriali

Oltre al contributo industriale, i fratelli Orlando furono attivi nel Risorgimento italiano. Nel 1848, parteciparono alla rivoluzione siciliana contro il dominio borbonico, subendo persecuzioni e costrizioni all’esilio. La loro casa di Palermo, epicentro delle loro cospirazioni, è un simbolo di patriottismo e ingegno.

Oggi, la dimora dei fratelli Orlando attende un’opera di salvaguardia. La targa, in parte celata dalla vegetazione e dalle impalcature, ci ricorda quanto questi uomini abbiano influenzato la storia di Palermo e dell’intera nazione.

Un simbolo per Palermo

In segno di riconoscimento, una strada di Palermo, nei pressi della Cala, è stata intitolata ai fratelli Orlando. Questo gesto, insieme ai monumenti e alle targhe commemorative, mantiene vivo il ricordo di una famiglia che ha saputo unire il progresso tecnologico all’amore per la libertà.

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Salvino Arena

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