Puntata ventitreesima. La mia vacanza palermitana con il mare negli occhi
Prima di entrare nella Cala di Palermo, Ruggero ci indica una piccola spiaggia di fronte a Porta Felice, chiamata “Il Nauto”. Con entusiasmo, ci invita a tornare a Palermo anche solo per un aperitivo, approfittando dei voli low cost. Questo, ci spiega, è un luogo della movida palermitana, ideale per trascorrere la serata con un drink, il mare negli occhi e i piedi che affondano nella sabbia.
I locali attorno alla “spiaggia ritrovata” offrono un’atmosfera vivace: un tempo era una discarica a cielo aperto, ma nel 2014, grazie all’impegno di quattro imprenditori appassionati, è stata bonificata e restituita ai palermitani.
Il Nauto si divide in quattro aree principali: la “spiaggia”, il magnifico “pontile pedanato” sul mare, l’area “show”, e un suggestivo spazio dedicato all’intrattenimento. Simbolo di questo vivace ritrovo è il Nautoscopio, una struttura che subito ha catturato la nostra attenzione. Grazie alle spiegazioni di Ruggero e a un pannello informativo, scopriamo che il Nautoscopio è nato nel 2009 dal progetto dell’architetto Giuseppe Amato. Presentato durante la Settimana del Design a Milano, è stato poi realizzato a grandezza naturale e installato tra giugno e luglio del 2009.
L’opera è stata voluta dal Comune di Palermo, con il supporto dell’Ente Porto, per arricchire il contesto urbano cittadino. Il Nautoscopio si presenta come una casa sospesa e ruotante, realizzata in materiali ultraleggeri e progettata per sostenere fino a 600 kg.
“La struttura aerea, che evoca la chiglia di un veliero, è stata collocata al Foro Italico per diventare un palcoscenico multidisciplinare. Un luogo dove celebrare le eccellenze siciliane meno conosciute e osservare il mondo da una nuova prospettiva. Questo progetto creativo punta a valorizzare la città, da sempre crocevia di culture, e anticipa il futuro multietnico della zona portuale, ora in fase di riqualificazione.
Il Nautoscopio è letteralmente una postazione per osservare il passaggio delle navi, una casa/osservatorio per la città, frutto di ingegneria e maestria artigianale. Si tratta di un rifugio che ruota attorno all’albero di un veliero e si solleva grazie alla sola forza delle braccia. Azionato da cime e winch, spalanca una vista senza confini sul mondo.”
Mentre riempiamo gli occhi di meraviglia, evocando i giorni di vacanza e osservando i natanti ormeggiati alla Cala, Ruggero ci invita a voltare per un momento le spalle al mare e ammirare un bellissimo mosaico che raffigura i giudici Falcone e Borsellino. Questi sono “i giganti di Palermo”. Dopo i “giganti di Porta Nuova,” la città di Palermo, a distanza di 500 anni, mostra al mondo due nuovi giganti: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che attraverso un murale “vegliano” sulla Cala.
L’omaggio ai due simboli dell’antimafia è stato disegnato sulla facciata dell’istituto superiore nautico Gioeni Trabia dagli street artist siciliani Rosk e Loste. Il murale riproduce una celebre fotografia dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, affacciandosi con imponenza sul porticciolo della Cala.
I due street artist hanno realizzato l’opera in soli quattro giorni, completandola il 13 luglio 2017. Con il supporto di una gru, Rosk e Loste hanno lavorato con spray e vernici per dar vita a questa grande opera. L’iniziativa è stata promossa dall’ANM (Associazione Nazionale Magistrati), che ha incaricato Inward – Osservatorio Internazionale sulla Creatività Urbana – in collaborazione con il Comune, la Città Metropolitana e la Soprintendenza.
Foto Nautoscopio alla Cala
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