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Voci dalla Vucciria: Storie di decadenza e rinascita

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Puntata decima.  La mia vacanza palermitana con il mare negli occhi

Con i racconti degli inglesi di Palermo ci troviamo in piazza Garraffello, uno spazio attualmente degradato ma segnato dalla rinnovata bellezza di un sontuoso palazzo. Al centro di questo slargo si erge una piccola fontana, originariamente parte del vivace mercato della Vucciria che un tempo dominava l’area circostante. Costruita nel 1591 da Vincenzo Gagini, figlio del famoso Antonello, la fontana era originariamente pensata per fornire acqua agli ambulanti del mercato, ma ben presto divenne famosa per le sue presunte virtù benefiche, attirando così la popolazione da ogni angolo della città.

Oggi la fontana è stata spostata due gradini al di sotto del livello della strada per ragioni idrauliche, protetta da una cancellata quadrangolare. Nonostante ciò, è ancora accessibile ai visitatori desiderosi di scoprire il suo design originale: una vasca rettangolare con lati arrotondati, al centro della quale si erge un parallelepipedo sostenuto da tre semplici pilastrini. Questo parallelepipedo è decorato con otto mascheroni, originariamente dieci, con tre sui lati lunghi e uno sui lati corti, ciascuno gettante acqua nella vasca sottostante. Sopra di esso si erge una stele con volute laterali e una pigna sulla sommità, arricchita da epigrafi su entrambi i lati.

Ruggero ci racconta che questa fontana, come tutta la storica piazza, per decenni ha vissuto in uno stato di totale abbandono. La sua lenta rinascita è anche merito dell’interesse dell’artista austriaco Uwe Jaentsch, innamorato del quartiere della Vucciria, dove ha vissuto per 15 anni insieme alla compagna Costanza Lanza di Scalea. Tra i ruderi di Palazzo Mazzarino Merlo, edificio storico affacciato sulla piazza, la facciata per lungo tempo recava la scritta “Uwe ti ama”.

Asciutta e recintata per il pericolo di crolli dei palazzi adiacenti, la fontana barocca, che un tempo doveva essere splendida, versava in uno stato di profondo degrado. Per mettere in evidenza questa situazione, l’artista austriaco decise di compiere un gesto estremo e controverso: imbrattò la fontana con la scritta “SI VENDE”, una didascalia impietosa che sottolineava il contesto di abbandono.

“Si Vende” sulla fontana nel cuore del centro storico, proprio lui che con le sue opere e i suoi dipinti ha trasformato le pareti degli edifici circostanti in veri atti d’accusa al degrado di piazza Garraffello, richiamando l’attenzione sulla necessità di rivalutare quelle strade, quelle vie, tutto il centro storico. Era soltanto una provocazione. “Vedete… la vernice che ho usato si toglie in pochi minuti, e subito sparì. Tutto questo servì per attirare l’attenzione delle istituzioni”.

Nel 2017, una cordata di imprenditori riuniti nella Garraffello affidò allo Studio Pl5 di Architettura un imponente intervento di recupero della piazza e, in particolare, dei tre palazzi monumentali prospicienti: Palazzo Rammacca, Palazzo Sperlinga e Palazzo Mazzarino.

 

Il Palazzo Mazzarino, recentemente restaurato, ora conferisce lustro all’intera piazza. Ruggero ci introduce al fascino storico del palazzo e ai suoi illustri inquilini. Costruito nel primo cinquecento per volere dei Lo Merlo, una famiglia pisana attivamente impegnata nel commercio a Palermo durante l’era delle repubbliche marinare, questo edificio è stato testimone di importanti avvenimenti economici e culturali.

Nella stessa piazza, che un tempo fungeva da centro commerciale di Palermo, fu istituita la prima borsa di cambio della città, con il palazzo Mazzarino come sede principale. Verso la fine del cinquecento, il palazzo passò sotto il dominio dei Mazzarino, tra cui spiccava un giovane inquilino destinato a un futuro straordinario.

Questo giovane, cresciuto brevemente tra le mura del palazzo, seguì i genitori in varie città italiane prima di stabilirsi in Francia, dove intraprese la carriera ecclesiastica. Quest’uomo divenne noto come il Cardinale Giulio Mazzarino, una figura di grande potere religioso e primo ministro della corte di Francia sotto il celeberrimo re Luigi XIV, noto come il “Re Sole”.

Il palazzo Mazzarino non è solo un monumento architettonico, ma un crocevia di storie che attraversano secoli di storia europea, dalla prosperità commerciale delle repubbliche marinare alla grandezza della corte di Francia durante il regno di Luigi XIV. La sua restaurazione recente non solo ha ridato vita all’edificio, ma ha anche rinnovato il suo ruolo di testimone del passato e simbolo di continuità storica per la città di Palermo.

Foto: Palazzo Mazzarino e la Fontana del Garraffello.

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