L’Oratorio di San Salvatore su Via Vittorio Emanuele è davvero una gemma storica intrisa di fascino e significato. La sua storia che risale all’XI secolo, quando era il centro spirituale del convento delle Suore Basiliane, è ricca di leggende e tradizioni affascinanti. Una delle storie più affascinanti è quella legata a Costanza d’Altavilla, futura madre di Federico II, che potrebbe aver guidato il monastero in tempi antichi.
La chiesa, come la vediamo oggi con la sua pianta ellittica e la sontuosa cupola, è stata progettata da Paolo Amato nel 1682, è un esempio straordinario di architettura barocca. Il suo prospetto principale, con le sue linee severe e la loggetta elegante, trasuda maestosità e raffinatezza. L’aggiunta del loggiato nel 1763, per proteggere la cupola dagli agenti atmosferici, testimonia l’attenzione continua alla conservazione e al mantenimento della sua bellezza architettonica.
All’interno, l’atmosfera è altrettanto suggestiva, con affreschi di Vito D’Anna che narrano le storie di San Basilio, aggiungendo un tocco di sacralità e arte alla struttura. I dettagli barocchi, come gli stucchi decorativi e le cantorie, insieme al fregio sopra il coro con un angelo in stucco, creano un’esperienza visiva straordinaria per chi varca le soglie di questa antica chiesa.
Purtroppo, i bombardamenti del 1943 hanno lasciato il loro segno, ma nonostante ciò, la chiesa è stata restaurata e ora funge principalmente da auditorium, continuando a servire la comunità in modi nuovi e significativi.
Questa combinazione di storia, arte e impegno comunitario rende l’Oratorio di San Salvatore non solo un monumento architettonico, ma anche un punto di riferimento culturale per la città.