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Ricordare per non dimenticare: le Pietre d’Inciampo della città metropolitana di Palermo

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Le Pietre d’Inciampo: un mosaico europeo per la Memoria

Un piccolo blocco quadrato di pietra (10×10 cm), ricoperto di ottone lucente, posto davanti alla porta dell’ultima abitazione di un deportato nei campi di sterminio nazisti: così si presenta una Pietra d’Inciampo. Ogni pietra reca incisi il nome della vittima, la data di nascita, il luogo e la data della deportazione e, ove noto, la data della morte.

Questo semplice gesto commemorativo fa parte di un vasto progetto artistico e storico europeo, ideato nel 1995 dall’artista tedesco Gunter Demnig, nato a Berlino nel 1947. Le “Pietre d’Inciampo”, o Stolpersteine in tedesco, hanno lo scopo di contrastare ogni forma di negazionismo e oblio, ricordando non solo le vittime dell’Olocausto ebraico, ma tutte le persone perseguitate dal regime nazista per motivi religiosi, politici, razziali o per il loro orientamento sessuale.

Ad oggi, in Europa sono state installate oltre 70.000 Pietre d’Inciampo, in più di 2.000 città, a partire dalla prima pietra posata a Colonia, in Germania. Grazie a un passa-parola silenzioso ma efficace, queste pietre sono diventate un simbolo universale della Memoria, con un impatto profondo e duraturo.


Le Pietre d’Inciampo nella città metropolitana di Palermo

Anche la città metropolitana di Palermo ha abbracciato questo importante progetto, commemorando con tre Pietre d’Inciampo la memoria di coloro che furono vittime della persecuzione nazista.

La prima Pietra d’Inciampo: Liborio Baldanza (Geraci Siculo)

La prima Pietra d’Inciampo della provincia di Palermo è stata posata il 7 aprile 2019 a Geraci Siculo, in via Vento, davanti a quella che fu l’abitazione di Liborio Baldanza.
Nato il 2 agosto 1899 a Geraci Siculo, Liborio si trasferì da giovane a Palermo, dove lavorò nei Cantieri Navali. Fu un antifascista convinto e, successivamente, divenne partigiano. Dopo essersi trasferito al nord, prima a Milano e poi a Sesto San Giovanni, venne arrestato il 14 marzo 1944 per la sua attività politica contro il regime fascista.

Tre giorni dopo, fu deportato a Mauthausen, passando successivamente per i campi di Gusen, Schwechat e Hinterbrühl. Morì il 3 aprile 1945 durante la tragica “marcia della morte” da Hinterbrühl a Mauthausen.

In suo onore, nel 1974, il Comune di Sesto San Giovanni gli ha conferito una medaglia d’oro. Oltre alla Pietra d’Inciampo di Geraci Siculo, una seconda pietra dedicata a Baldanza è stata posizionata a Palermo, nei pressi dell’ingresso dei Cantieri Navali, in via Dei Cantieri, a testimonianza del suo legame con la città.

Maria Di Gesù: una vita segnata dalla deportazione

Un’altra Pietra d’Inciampo è stata installata nel cuore del capoluogo siciliano, in via Turrisi Colonna, davanti al civico 7. Qui abitava Maria Di Gesù, nata a Monreale nel 1902. Maria fu arrestata nel 1944 a Pola, città dove si era trasferita, e deportata prima nel campo di concentramento di Auschwitz e poi a Ravensbrück, dove riuscì miracolosamente a sopravvivere.

Liberata alla fine del conflitto, tornò a Palermo, dove visse fino alla sua morte, avvenuta nel 1989. La sua Pietra d’Inciampo è un simbolo di resilienza e speranza, ricordando una donna che sopravvisse a una delle esperienze più disumane della storia.


L’installazione delle Pietre a Palermo

Le Pietre d’Inciampo installate nella città metropolitana di Palermo sono state posate personalmente da Gunter Demnig, che continua a viaggiare in tutta Europa per portare avanti il suo progetto. La sua presenza ha arricchito il valore simbolico dell’iniziativa, coinvolgendo le comunità locali in momenti di profonda riflessione e memoria condivisa.


L’importanza delle Pietre d’Inciampo

Le Pietre d’Inciampo non sono solo un monumento, ma una testimonianza viva e quotidiana. Inserite nel tessuto urbano, spingono chiunque vi si imbatta a riflettere sulla storia e sulle tragedie del passato. A Palermo, queste pietre sono anche un ponte tra il locale e l’universale: storie individuali che raccontano l’orrore di un’epoca e il coraggio di chi ha resistito.

Nel ricordare Liborio Baldanza, Maria Di Gesù e le migliaia di vittime del Nazional-Socialismo, Palermo si unisce idealmente a un mosaico di memoria che abbraccia tutta l’Europa, mantenendo viva la consapevolezza di quanto accaduto affinché non si ripeta.

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