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Orlando, il drago della torrefazione ne “La miscela segreta di casa Olivares”

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Giuseppina Torregrossa e la miscela dell’anima: “La miscela segreta di casa Olivares”

Giuseppina Torregrossa, scrittrice e ginecologa, è nata a Palermo nel 1966. Madre di tre figli, vive tra Roma e la sua amata Sicilia. Per oltre vent’anni ha esercitato la professione medica, specializzandosi nella prevenzione e cura dei tumori al seno. Ma è nella scrittura che ha trovato una seconda vocazione, un modo per raccontare l’anima femminile attraverso il profumo delle sue radici.

Debutta nel 2007 con il romanzo L’assaggiatrice, seguito dal monologo teatrale Adele, che le vale il Premio “Donne e teatro” nel 2008. Con Il conto delle minne (2009) raggiunge il successo, venendo tradotta in dieci lingue. I suoi romanzi, tutti fortemente legati alla Sicilia e al mondo femminile, sono attraversati da una scrittura intensa, sensoriale, e da personaggi femminili forti, profondamente umani.

Tra le sue opere ricordiamo:

  • Manna e miele, ferro e fuoco (2011)

  • Il conto delle minne (2009)
  • Panza e prisenza (2013)

  • La miscela segreta di casa Olivares (2014)

  • Il figlio maschio (2015)

  • Cortile nostalgia (2017)

  • Il basilico di Palazzo Galletti (2018)

  • Il sanguinaccio dell’Immacolata (2019)

  • Al contrario (2021)

  • Morte accidentale di un amministratore di condominio (2021)


La miscela segreta di casa Olivares: trama e simbolismo

Il romanzo La miscela segreta di casa Olivares è ambientato nel cuore pulsante di Palermo, fra le vie del centro storico che culminano ai Quattro Canti. Al centro della narrazione si trova la Torrefazione Olivares, piccolo regno del caffè dove aleggia un profumo denso, speziato, inebriante. Proprio sotto l’appartamento di famiglia, vive e respira Orlando, il macchinario per la tostatura del caffè, descritto con immaginazione poetica come un drago fiammeggiante che arde e trasforma i chicchi in aroma, in memoria, in identità.

La protagonista è Genziana, figlia di Roberto e Viola Olivares. Il suo nome è un richiamo alla forza e alla dolcezza della natura, ma anche alla determinazione con cui si dovrà costruire una nuova sé. Il padre, dotato di un olfatto eccezionale, percepisce nel profumo della pelle della figlia appena nata un’aroma unico, tanto da dedicarle la miscela più pregiata della torrefazione: la Miscela Genziana. Questo gesto diventa il primo legame simbolico tra la protagonista e Orlando, macchina viva che tosta il caffè e restituisce calore, odore, identità.

Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale, l’equilibrio si spezza. Palermo è devastata dai bombardamenti, il caffè diventa un bene raro e inutile in tempi di fame e paura. La Torrefazione è minacciata, ma Orlando continua a respirare sotto le macerie, come a simboleggiare una memoria che non può spegnersi. Anche Genziana, cresciuta tra gli aromi del caffè e le storie sussurrate dalla madre, deve trovare dentro di sé la forza di rinascere. Come i chicchi crudi che diventano aroma sotto la fiamma, anche lei deve attraversare il dolore per trasformarsi.

Il romanzo diventa così un’ode all’identità femminile, alla memoria sensoriale, al coraggio di scegliere chi si vuole essere. E Orlando, il drago meccanico, è molto più di una macchina: è il custode silenzioso delle emozioni della famiglia, è la voce calda del passato che non si arrende.


La realtà dietro la finzione: Orlando esiste davvero

Quello che rende ancora più affascinante questa storia è che la Torrefazione Olivares si ispira a un luogo reale: la Torrefazione Stagnitta, situata in via Discesa dei Giudici, a Palermo. Qui davvero esiste un antico forno per la tostatura del caffè chiamato Orlando. Ancora oggi, passeggiando in quella zona, si può essere catturati da quell’inconfondibile profumo, e immaginare Genziana bambina, con la pelle che sa di arabica e sogni, mentre ascolta il battito rovente di Orlando.

Abbiamo voluto fotografare quel luogo, testimone silenzioso di una città che sa rinascere dalle ceneri, e lo abbiamo inserito idealmente in questo racconto, perché ogni romanzo della Torregrossa non è solo fiction, ma una mescolanza di storia, anima e odori di Sicilia.

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