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La Rosa dei Venti: Il Porto racconta storie di emigranti e tragedie lontane. (La vacanza palermitana con il mare negli occhi)

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Puntata seconda. (La mia vacanza palermitana con il mare negli occhi)

Ruggero ci aveva chiamato poco prima, chiedendoci di pazientare poiché stava avendo difficoltà a trovare parcheggio. Ci aveva suggerito di attenderlo all’interno del porto, di fronte all’Auditorium Stella Maris.

Mentre aspettavamo, la nostra attenzione fu catturata da una scultura realizzata dallo scultore Mariano Brusca. L’opera, posta lì in memoria delle 38 ragazze italiane, tra cui 24 siciliane, vittime del tragico incendio alla Triangle Shirtwaist Company del 25 marzo 1911, ci colpì profondamente. In quel disastro, avvenuto in una fabbrica di New York, persero la vita 146 persone a causa della mancanza di adeguate norme di sicurezza. Tra le vittime c’erano 126 giovani lavoratrici, di cui molte erano emigrate dall’Italia. Tra queste, 24 provenivano dalla Sicilia, e una di loro, Caterina Uzzo, era originaria di Palermo.

La Triangle Shirtwaist Company, famosa per la produzione delle camicette “shirtwaist”, occupava gli ultimi tre piani di un edificio di dieci piani. Quando scoppiò l’incendio, molti lavoratori tentarono disperatamente di salvarsi, gettandosi dalle finestre poiché le uscite erano bloccate. Il bilancio fu tragico: 62 vittime erano italiane, morte in quel modo terribile. Ancora oggi, questa tragedia viene ricordata e commemorata, specialmente durante la Giornata Internazionale della Donna, l’8 marzo.

Caterina Uzzo era nata a Palermo nel 1889. Nel febbraio del 1909, si imbarcò sulla nave Campania dal porto di Palermo, arrivando a New York il 23 febbraio con il fratello Carlo e la sorella Giuseppa, per raggiungere il padre Gaspare, emigrato anni prima. Nel 1911, Caterina trovò lavoro alla Triangle, al nono piano della fabbrica. Quando l’incendio si diffuse, si gettò da una finestra nel tentativo di salvarsi. Non morì immediatamente, ma spirò poco dopo, al Bellevue Hospital. Oggi Caterina riposa nel Calvary Cemetery di New York.

La scultura in bassorilievo nel porto di Palermo, sulla parete dell’Auditorium Stella Maris, è stata realizzata da Mariano Brusca proprio in memoria delle 62 ragazze italiane morte nell’incendio. Tra di esse, 24 siciliane, vittime del tragico rogo del 25 marzo 1911.

Nel 2016, la quinta commissione consiliare del Comune di Palermo ha deciso di dedicare il viale principale del roseto di Villa Terrasi a Caterina Uzzo, mentre a Giuseppina Cammarata, un’altra vittima originaria della provincia di Enna, è stata intitolata una strada a Capaci.

Poco dopo, Ruggero ci informò che aveva finalmente trovato parcheggio e ci invitò a raggiungerlo all’uscita del porto, vicino a una rappresentazione in maiolica della Rosa dei venti. Incontrare Ruggero a Palermo è sempre un piacere. Nonostante le nostre numerose visite alla città, riesce sempre a farci scoprire qualcosa di nuovo. Dopo i saluti e le presentazioni, i nostri amici, fieri di conoscere Palermo grazie alle loro esperienze passate, si unirono alla conversazione.

Ruggero ci propose una passeggiata lungo la costa, che battezzò “Palermo tutto porto, passeggiata fuori le porte”. Iniziò proprio dall’uscita del porto, vicino alla Rosa dei venti, un’opera in maiolica realizzata nel 2022 da Salvo Scherma e Costantino Sparacino, donata dall’ANCOS Confartigianato Persone. Da lì ci incamminammo verso piazza Tredici vittime , pronti a scoprire nuovi angoli e storie della città.

Foto la Rosa dei venti davanti l’uscita su via Emerico Amari.

 

Se ti piacciono i racconti delle passeggiate con Ruggero ti consigliamo il libro “16000 passi per innamorarsi di Palermo”.
Una passeggiata affascinante tra storia, storie e sapori.

https://palermoepalermitani.it/16000-passi-nellintrigo…/

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