Nell’aria monumentale del cimitero palermitano Santa Maria di Gesù tanti sono i loculi che ospitano uomini e donne che hanno scritto la storia di Palermo della Sicilia e dell’Italia tutta. In alto, nel lato destro della chiesa c’è la cappella della famiglia
Fu Ignazio Florio senior a commissionare la costruzione de mausoleo all’architetto Giuseppe Damiano Almejda.
La cappella si presente quasi dominante in tutto il cimitero la sua forma su base quadrangolare è circondata da una possente ringhiera in ferro battuto dove vegliano alcuni pini in origine erano otto ne sono rimasti poco più della metà.
Davanti l’ingresso ci sono due colonne ioniche, Sull’architrave c’è scritto il nome VINCENTIO FLORIO che occupa per lunghezza tutta la facciata. Sul secondo piano della facciata due riquadri riportano passi dell’Antico Testamento in latino, tratti dal libro I dei Maccabei, a sinistra “FLEVERUNT EUM OMNIS POPULUS… PLANCTU MAGNO 1 macc. 9” (cioè “Furono in gran lutto e fecero lamenti per molti giorni”), e a destra “NUMQUID INVENIEMUS ALIQUEM VIRUM TALEM? 1 MACC. 10” (cioè “troveremo un altro come lui?”).
Davanti alla porta d’ingresso è rappresentato in marmo il simbolo della famiglia Florio il leone Bibens sembra che fa da guardia alla cappella. E’ stato realizzato dallo scultore Benedetto De Lisi nel 1870 un leone. È un leone febbricitante che beve da un rigagnolo l’acqua scorrente lungo la radice degli alberi di china. Proprio il chinino era un antipiretico che, finemente molito, si vendeva presso l’aromateria dei Florio in via dei materassai. Fu grazie al chinino che i Florio iniziarono l’ascesa verso la potenza economica.
La cappella ospita tutti i componenti della famiglia Florio.
Nel 1892 lo storico Rosario Dottore descriveva così le sepolture presenti – dieci in totale, cinque per lato – semplici, chiuse da una lapide di marmo bianco:
Nel primo della parete destra è sepolta la madre di Vincenzo Florio e la madre di Ignazio; nel secondo il Conte e la Contessa di Gallitano, suoceri di Vincenzo.
Nel primo a sinistra padre e zio di Vincenzo. Nel secondo a sinistra il figlio del Sen. Ignazio, Vincenzo, morto a 14 anni: nel centro di una corona di fiori c’è il suo ritratto. Gli altri sono vuoti.
Giuseppa Safiotti in Florio di anni 80 morta il 2 febbraio 1862 (Trasportata in questo monumento in settembre 1871)
Maria Giulia Rachele Portalupi in Florio (nata a Milano il 9 maggio 1809 morta in Palermo il 29 novembre 1871).
Giocchino D’Ondes, Reggio Conte di di Gallitano (morto all’età di 75 anni l’8 settembre 1888).
Eleonora Trigona in D’Ondes contessa di Gallitano (morta all’età di 67 anni il 23 gennaio 1882).
A sinistra
Ignazio Florio di anni 52 (morto il 18 maggio 1828).
Paolo Florio di anni 35 (morto il 30 maggio 1807). Trasportati in questo monumento in settembre 1871
Vincenzo Florio D’Ondes (nato il 25 luglio 1867, morto il 23 settembre 1879).
Dopo questa accurata descrizione verranno tumulati successivamente:
Ignazio Florio ( nato il 1 settembre 1868 e morto il 19 settembre 1957) e sua moglie Franca Florio (nata Iacona di San Giuliano il 23 dicembre 1873 e morta il 10 novembre 1950), Vincenzo Florio (nato a Palermo il 18 marzo 1883 morto il 6 gennaio 1959) e sua moglie Lucie Florio (nata Henry in Francia nel 1885.
Ogni anno nel giorno dell’Epifania, nella chiesa del cimitero monumentale di Santa Maria di Gesù si tiene una messa in ricordo dei Florio.