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Il teatro Massimo e la gaffe di re Umberto

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Il Teatro Massimo di Palermo è il terzo teatro più grande d’Europa; lo precedono in questa speciale classifica il National Opéra di Parigi e la Staatsoper di Vienna.

Vittorio Emanuele di Palermo, più conosciuto con il nome di Teatro Massimo, è il più grande teatro d’Italia e uno dei più grandi teatri lirici d’Europa. La sua acustica perfetta e la bellissima sala a ferro di cavallo lo collocano tra i primissimi teatri al mondo.

 

Il teatro nacque grazie al progetto di Giovan Battista Basile, vincitore del concorso bandito dal Comune di Palermo. La sua costruzione durò più di vent’anni, dal 1875 al 1897. Dopo la morte del progettista nel 1891, l’opera venne ultimata dal figlio Ernesto Basile, al quale si deve la definizione esterna e la direzione dei lavori di finitura interna.

 

Questi lavori compresero l’arredo del vasto vestibolo d’ingresso, dove è posto il busto di Vincenzo Bellini, il fastoso allestimento del palco reale, della sala e dei cinque ordini di palchi. La volta della sala fu affrescata da Ettore De Maria Bergler e Rocco Lentini.

 

Ai lati della monumentale scalinata del Teatro Massimo si possono ammirare due leoni in bronzo con le allegorie della Tragedia e della Lirica, che accolgono gli ospiti e proteggono il teatro. Il gruppo bronzeo della Lirica è opera di Mario Rutelli, mentre quello della Tragedia è di Civiletti.

 

La ruota che sovrasta la Sala degli spettacoli sembra un grande fiore con undici petali che, attraverso un sistema di funi, possono essere aperti verso l’alto per consentire il ricircolo dell’aria e la ventilazione della sala. Davanti al maestoso Teatro Massimo di Palermo ci sono due chioschi adibiti a rivendite di tabacchi, noti come il Chiosco Vicari sul lato di via Maqueda e il Chiosco Ribaudo adiacente via Cavour. Lungo la strada che va da piazza Castelnuovo a piazza Verdi, l’architetto Ernesto Basile disegnò e realizzò un terzo chiosco, che oggi funge da punto di informazione turistica.

 

Dal 23 ottobre 2017, nei giardini intitolati all’ex sovrintendente del Teatro Massimo, Attilio Orlando, scomparso nel 2003, è presente un’opera dell’artista polacco Bronisław Krzysztof, raffigurante il musicista polacco Karol Szymanowski (Tymoszówka, 6 ottobre 1882 – Losanna, 29 marzo 1937). Una targa di bronzo commemorativa del musicista polacco Karol Szymanowski è stata donata dall’Ambasciata della Repubblica di Polonia a Roma al Comune di Palermo e al Teatro Massimo; essa ha un peso di 38 kg e misura 70×80 cm. Fra le opere composte da Karol Szymanowski c’è “Re Ruggero” (in polacco: Król Roger), su libretto dello stesso compositore e di Jarosław Iwaszkiewicz. L’opera ebbe origine dall’entusiasmo di Szymanowski per la cultura della Sicilia, che rappresenta una sintesi di popoli e culti religiosi diversi.

 

Il Teatro Massimo, per la sua monumentale dimensione (oltre 7.700 metri quadrati), suscitò l’invidia di molti, come si può facilmente verificare leggendo i giornali italiani dell’epoca, ad esempio “L’illustrazione italiana” del 6 giugno 1897. Perfino Re Umberto, con una gaffe clamorosa, dichiarò: “Palermo aveva forse bisogno di un teatro così grande?”.

 

Per un lungo periodo, che va dal 1974 al 1997, il teatro rimase chiuso per lavori di restauro, rimanendo in completo abbandono. Oggi è l’emblema della rinascita di Palermo.

Federica Scalici (concorso fotografico Palermo & palermitani 2017) Teatro Massimo

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