A Cerda in via Roma al civico 55 nei locali dell’ex Motel Aurim una volta garage dell’Alfa Romeo prende vita il mito della Targa Florio, grazie al museo dedicato a Vincenzo Florio.
Il museo nasce per volere di Antonino Catanzaro che è il deus ex machina, nonché curatore, nei locali del paese madonita sono esposti cimeli che hanno segnato il successo della corsa automobilistica creata da Vincenzo Florio quali : trofei, libri, depliant, tute di celebri piloti, tra le quali quella di Nino Vaccarella, il Preside Volante, una corposa collezione di foto inerenti alle gare, cataloghi, registri e oggettistica che raccontano la corsa più antica al mondo, la Targa Florio.
Nel museo Vincenzo Florio di Cerda, dedicato alla Targa Florio c’è un’opera d’arte realizzata in ferro e con materiale di riciclo che riproduce la mitica Bugatti che vinse nell’edizione 1926.
L’opera nasce per volere del direttore del museo il signor Antonio Catanzaro.
La Bugatti realizzata in scala 1:1 costruita dall’artista Calogero Sperandeo che ha seguito i suggerimenti di Giuseppe Pantano, che con Antonio Catanzaro ha partorito l’idea di realizzare la mitica automobile contrassegnata con il numero 27. Pantano minuziosamente ha guidato Sperandeo per la più corretta realizzazione in tutti i dettagli tecnici ed estetici della vettura. L’artista Calogero Sperandeo così racconta la sua esperienza: lei la mia scultura nata così per gioco un gioco che mi ha fatto scoprire le mie doti artistiche dove in 45 giorni e nata lei questo gioiello. La scultura è stata realizzata nell’estate 2021.
Con questa opera si è voluto omaggiare la targa Florio e la Bugatti tupé 35 T 2.3 di Costantini del 1926 vincitore per il secondo anno consecutivo della Targa ,trofeo che la Bugatti conquistó per 5anni consecutivi.