Nel mercato della Vucciria, all’interno di una trattoria situata al civico 45 di via Argenteria, spicca una curiosa attrazione: un imponente coccodrillo imbalsamato appeso al soffitto.
Le origini di questa straordinaria creatura affondano nelle antiche leggende popolari, tramandate con passione attraverso i secoli fino ai giorni nostri. Si narra che il coccodrillo abbia visto la luce nelle acque del fiume Papireto, il quale, originandosi dalla depressione dei Danisini, sfociava un tempo nelle vicinanze della Cala, direttamente nel mare. Il fiume Papireto, così chiamato per la presenza abbondante di papiro lungo le sue sponde, è stato associato, secondo le credenze popolari, a una connessione sotterranea con il lontano fiume Nilo.
Secondo la leggenda, il coccodrillo emerse dal Papireto di sera o durante la notte, divorando i bambini che, ritardando il rientro a casa, si trovavano nel suo percorso. Fortunatamente, la creatura gigantesca fu sconfitta, anche se le circostanze esatte della sua morte rimangono avvolte nel mistero. Gli abitanti coraggiosi del quartiere, noti per la loro audacia, riuscirono ad abbattere il temibile animale e trasportarono il suo corpo nel luogo attuale.
La zona in cui il coccodrillo trova ora la sua dimora ospitava in passato un’antica “spezieria”, un negozio di spezie e rimedi tradizionali. Oggi, la storia di questo coccodrillo è custodita all’interno della trattoria, un luogo che ha sostituito la vecchia spezieria e continua a intrattenere i visitatori con il fascino di un passato ricco di leggende e avventure. Tuttavia, nonostante la sua storia sia stata tramandata attraverso le generazioni, molti interrogativi persistono, lasciando gli amanti della storia e della leggenda perplessi riguardo all’origine e all’età esatta di questo vecchio coccodrillo.