“Chisti sunnu cosi fatti da bella vieru, si tastano, ‘sti cosi belli, si tastanu! Assà veni e mancia, iu ‘u pitittu vi fazzu grapiri!”
Chi non ha mai sentito questo slogan a Palermo?
L’ormai celebre “abbannio” che annuncia l’arrivo del venditore di sfincionelli ha un nome e un volto: il suo nome è Pino La Torre, storico “sfincionaro” della Guilla di Palermo. Lo slogan è stato adottato da quasi tutti i venditori ambulanti con “lapino” di sfincionello.
Erano gli anni settanta Giuseppe La Torre, detto Pino partendo dall’Acquasanta con il suo lapino, girava per Palermo con lo sfincione più buono del mondo, attirando l’attenzione con “l’abbanniatina” ormai famosa sopra citata.
Il simpatico murales dalle fattezze fumettistiche della foto, che soltanto a un palermitano può procurare emozioni si trova nel quartiere Uditore di Palermo precisamente in via Mammana.
Lo slogan di Pino La Torre è associato al Lapino.
Il piccolo veicolo Piaggio 50, chiamato con il vezzeggiativo “Lapino”, nato nel 1948 fu molto apprezzato dai commercianti, a Palermo inizia la sua ascesa a negozio su ruote soltanto dopo venti anni , prima di allora gli ambulanti si spostavano con i carretti o con le biciclette a tre ruote. “L’Ape contribuisce ad accelerare il ritmo del commercio e delle vendite – recitava la pubblicità dell’epoca – sviluppa, per così dire, in estensione il traffico di un negozio e crea col cliente un collegamento quanto mai gradito”