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Storia e rinascita della Fontana del Cavalluccio Marino: Un gioiello marmoreo di Palermo

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Nei pressi di Porta Felice, in piazzetta Santo Spirito c’è la Fontana del Cavalluccio marino, si tratta di un complesso marmoreo che raffigura un essere per metà pesce e per metà cavallo, con un tritone e due puttini.

In origine la Fontana fu progettata per il giardino del Palazzo Aiutamicristo
per volontà del suo proprietario, il principe di Paternò che, nella seconda metà del Settecento, commissionò al rinomato scultore Francesco Ignazio Marabitti un gioiello marmoreo per ornare la fontana della villa annessa al Palazzo.

Probabilmente a causa di difficoltà economiche, i principi di Paternò furono costretti a vendere la scultura, che venne acquistata dall’amministrazione cittadina.
Nel 1864, durante i lavori di restauro di piazza Santo Spirito, il comune di Palermo decise di spostarla nella sua collocazione attuale, lì dove un tempo sorgeva la chiesa di San Nicolò alla Kalsa, distrutta dal terremoto del 5 marzo 1823.
Durante la Seconda Guerra Mondiale i bombardamenti del 1943 che causarono enormi danni alla città di Palermo e al suo importante complesso monumentale non risparmiarono il Cavallo Marino, i cui componenti furono salvati per miracolo e trasferiti in un magazzino di Palazzo delle Aquile.
Fu negli anni Settanta che venne commissionato il restauro del complesso marmoreo, affidato al laboratorio Lo Piccolo e allo scultore Nino Geraci. Grazie a questa importante opera la Fontana tornò al suo splendore ed oggi continua ad ergersi alta e splendida al centro della Piazzetta, con i suoi giochi d’acqua e gli ornamenti floreali appositamente creati per le aiuole che la circondano.

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