Nel suggestivo scenario della Chiesa di San Domenico a Palermo, il 15 febbraio 2025 si è aperta la straordinaria mostra “Palea” dell’artista Jean Boghossian, un evento che celebra il Giubileo con un’esperienza artistica unica. Organizzata con il supporto della Fondazione Sebastiano Tusa, del Comune di Palermo e dell’Assessorato, questa mostra si distingue per il suo titolo evocativo, richiamando il concetto di “palea” utilizzato da San Tommaso d’Aquino per descrivere la sua umiltà di fronte alla grandezza divina.
Le opere di Boghossian, presentate all’interno della chiesa in dialogo con la maestosa pala di San Tommaso realizzata da Giovanni Paolo Fondulli nel 1573, offrono una riflessione sull’instabilità universale attraverso un “Immaginario fiammeggiante. Forme e ritmi dell’instabilità universale”, come descritto nella mostra curata da Bruno Corà nel 2023. Questo connubio tra antico e moderno, tra il sacro e il contemporaneo, crea un ambiente di profonda introspezione e bellezza.
L’esposizione intitolata Palea è composta da tre opere rappresentanti tre libri bruciacchiati.
La mostra non si limita alla chiesa, ma si estende anche al foyer di Villa Igiea, continuando a raccontare storie attraverso opere che evocano i libri bruciacchiati, simbolo della ricerca spirituale e della sua vulnerabilità. L’Archivio Storico Comunale completa il percorso, offrendo un contesto ulteriore alle opere esposte, invitando i visitatori a immergersi ancora di più nella storia e nella cultura di Palermo.
Questa esposizione non è solo un tributo all’arte contemporanea, ma anche un invito a esplorare la Sicilia e la sua storia, con il supporto del Gruppo Rocco Forte Hotels che continua a promuovere la città attraverso il suo patrimonio culturale. Un’opportunità per viaggiatori e locali di scoprire la bellezza e la profondità di Palermo, incarnata anche nel ricordo di Sebastiano Tusa, che ha contribuito significativamente alla valorizzazione della storia locale.
La mostra “Palea” non è solo un evento culturale, ma un’esperienza che promuove il dialogo tra tempi e idee, tra il sacro e il profano, offrendo una visione nuova e contemporanea delle tradizioni millenarie della città.