Cortile Lino ai Porcelli: Nella via Monfenera, tra i civico 126 e 126a, in prossimità dell’Ospedale Civico di Palermo.
Il toponimo del cortile trae origine dal cognome della famiglia Lino che anticamente possedeva in zona un ampio fondo agricolo. Anche Porcelli è un cognome, quello di un antico proprietario terriero della zona. Al cortile si accedeva, e a ciò che resta del cortile si accede, attraverso un bell’arco, oggi puntellato, con elementi in pietra a bugnato.
Le costruzioni attorno al cortile, nonostante le loro condizioni di semi abbandono, conservano qualcosa di caratteristico del tempo che fu, con la torre d’acqua ormai dismessa, un giardinetto, qualche gatto domestico, una voliera per l’allevamento delle colombe, il tutto circondato da una selva di condomini moderni del tutto anonimi, altro che fondo agricolo. Il toponimo Porcelli indicava anticamente l’intera contrada; la via Monfenera si chiamava via Porcelli e la vicina piazza Monte Grappa si chiamava piazza Porcelli.
Nel Cortile Lino ai Porcelli come detto sopra c’è un’antica torre d’acqua.
Nella città di Palermo e in modo copioso nel centro storico è facile incontrare delle “Torri d’acqua.
Le torri d’acqua, dette anche “castellette” costituivano il sistema di distribuzione della acqua della città di Palermo fino ai primi anni del novecento.
Le prime torri furono costruite nel XVI secolo., l’invenzione di questo sistema di distribuzione idrica viene attribuito agli arabi.
Per le più delle volte i “castelletti” venivano costruiti a ridosso delle mura della città o addossate ai muri dei palazzi. Fu a partire del 1914 che le “torri” lasciarono il posto alle condutture di ghisa alimentate da pompe idrauliche.