L’edificio situato al numero 183 di via Roma, costruito nel 1936, rappresenta un’imponente creazione dell’arte del Novecento, opera principale di Salvatore Caronia Roberti. Il parallelepipedo progettato da Caronia Roberti è arricchito da rilievi sulle facciate, tra cui un’allegra rappresentazione della Sicilia: Archimede Campini ha scolpito una donna sdraiata, mentre Antonio Balistreri ha immortalato le città isolane in formelle.
All’interno, nella hall, si trovano bassorilievi e sovrapporte realizzate da Silvestre Cuffaro e Benedetto De Lisi. Un medaglione di Filippo Sgarlata adorna il salone principale; due statue in bronzo raffiguranti Mercurio e Diana sono custodite in una vetrata policroma creata dalla famiglia Gregorietti, Benedetto e Biagio, insieme a Nino Geraci. Attualmente, il Banco di Sicilia è noto anche come Banca Unicredit.
Silvestre Cuffaro, nato a Bagheria nel 1905 e deceduto a Villa Sperlinga nel 1975, è stato il creatore dei bassorilievi della nuova sede del Banco di Sicilia a Palermo nel 1956. Scultore di rinomanza, Cuffaro ha studiato scultura all’Istituto di Belle Arti di Palermo e all’Accademia di Belle Arti di Roma, conseguendo successivamente il diploma alla Scuola dell’Arte della Medaglia nella stessa città. Oltre alla sua attività artistica, è stato sindaco di Bagheria tra il 1952 e il 1956 e direttore dell’Accademia di Belle Arti di Palermo dal 1957, dove ha insegnato scultura per molti anni.
Le opere di Cuffaro spaziano dalla scultura monumentale come il Monumento del Cardinale Giuseppe Benedetto Dusmet a Catania, al bassorilievo de “Il Racconto” premiato a Palermo. Il suo stile unisce una forte sintesi verista con una modernità intimamente sentita, esprimendo un linguaggio mistico attraverso forme scultoree che evocano una profonda spiritualità e un desiderio di liberazione.