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La Cucuzza lunga dei tenerumi e il suo significato nella cultura popolare

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La cucuzza, conosciuta anche come zucca o zucchina lunga dei tenerumi, è un ortaggio dalle radici etimologiche nel tardo latino “cucutia”. A Palermo, il termine “cucuzza” viene utilizzato per descrivere sia la zucca che la zucchina lunga proveniente dalla pianta dei tenerumi. Tuttavia, il significato di “cucuzza” va oltre il vegetale stesso, entrando nel linguaggio comune palermitano con espressioni che riflettono sia sulla natura umana che sulle caratteristiche delle cose.

Nel dialetto palermitano, chiamare qualcuno “cucuzza” può implicare una persona che sembra vuota o priva di profondità, come nel detto “Testa ca’ nun parra si chiama cucuzza”, che suggerisce una persona che non esprime i propri pensieri. Un’altra espressione comune è “falla cuomu vuoi, sempre cucuzza è”, che indica che alcune cose o persone, una volta identificate in un certo modo, rimangono così per sempre.

Inoltre, “Cucuzza” è anche un cognome diffuso in Sicilia, derivante dal termine dialettale siciliano. Esso originariamente potrebbe essere stato un soprannome dato ai capostipiti delle famiglie con caratteristiche fisiche particolari, come una testa allungata, o comportamentali distintive. Il cognome è prevalente in diverse città siciliane come Palermo, Catania, Siracusa, Messina, e altre regioni italiane come Lombardia, Piemonte, Liguria, Lazio, e Toscana, con varianti come Cucuzzella e Cucuzzo.

La “cucuzza”, dunque, non è solo un ortaggio, ma un elemento culturale intrinseco alla Sicilia, che riflette tanto le caratteristiche fisiche quanto le peculiarità del dialetto e delle tradizioni locali.

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Immagine di Salvino Arena

Salvino Arena

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