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la chiesa del Santissimo Salvatore e il suo loggiato, una corona di pietra intorno alla cupola

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La chiesa del Santissimo Salvatore di via Vittorio Emanuele 365, fu costruita a partire dal 1682 su progetto di Paolo Amato, la chiesa presenta una pianta ellittica coperta da una cupola imponente, concepita per amplificare lo spazio interno e impreziosita da un articolato apparato decorativo barocco. Il prospetto principale si distingue per l’alternanza di finestre e nicchie ornate da cornici lapidee riccamente scolpite; al secondo ordine, una loggetta a tre archi, sormontata da un timpano semicircolare, introduce con misura e grazia la monumentalità dell’insieme.

Nel 1763 la cupola venne avvolta da un loggiato esterno, ideato come protezione contro le infiltrazioni d’acqua ma divenuto, col tempo, il segno più riconoscibile della chiesa. Il loggiato si sviluppa come una galleria aerea che circonda la calotta: una sequenza regolare di archi eleganti, poggianti su pilastri in pietra compatta, conferisce alla struttura una leggerezza quasi sospesa. Il chiaroscuro delle arcate si riflette sulle superfici tondeggianti della cupola, producendo un ritmo visivo che varia con il passare delle ore.

All’alba i raggi radenti del sole illuminano le cornici e i capitelli con riflessi dorati, mentre al tramonto il loggiato si tinge di sfumature calde – dal rosa all’ocra – che ne esaltano la materia lapidea. La sera, invece, quando le ombre avvolgono la città, la sagoma traforata delle arcate si staglia contro il cielo come una corona di pietra trafitta dalla luce lunare. Non solo protezione funzionale, dunque, ma architettura poetica, capace di dialogare con la città e con il paesaggio circostante.

L’ingresso alla chiesa è segnato da una scenografica gradinata in marmo, ai lati della quale si conservano due affreschi di Vito D’Anna, databili intorno al 1763: Il Miracolo di S. Basilio e Predica di S. Basilio. L’interno, ampio e solenne, ospita due cappelle laterali e un cappellone rettangolare posto in asse con l’ingresso. Della fastosa decorazione barocca rimangono preziose tracce: gli stucchi delle paraste, le cornici degli altari, le quattro cantorie e lo splendido fregio sopra il coro con un grande angelo in stucco.

Sul fianco destro si conserva un Crocifisso ligneo di grande intensità espressiva, collocato su un sipario di marmo mischio e affiancato dalle statue di S. Michele Arcangelo, S. Gaetano e Maria Maddalena. Oggi la chiesa, oltre che luogo di culto e testimonianza storica, viene utilizzata frequentemente come auditorium, mantenendo viva la sua funzione di spazio collettivo e culturale.

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Immagine di Salvino Arena

Salvino Arena

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