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Il palinsesto architettonico della Cattedrale di Santa Maria Assunta a Palermo

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La Cattedrale di Palermo, ufficialmente chiamata Santa Maria Assunta, è uno degli edifici religiosi più affascinanti d’Italia, non solo per la sua bellezza, ma anche per la straordinaria stratificazione storica e architettonica che riflette secoli di trasformazioni culturali, politiche e religiose in Sicilia.

Origini e primo periodo (epoca paleocristiana e bizantina)

  • IV-VI secolo: Sul sito attuale della cattedrale esisteva una basilica paleocristiana, che in seguito fu ristrutturata in epoca bizantina.

  • Questa struttura era dedicata al culto cristiano e rappresentava una delle prime forme di architettura religiosa della città.

Periodo islamico (831–1072)

  • Quando i Saraceni conquistarono Palermo nel 831, la basilica fu trasformata in una moschea, come accadde a molte chiese in Sicilia.

  • Non ci restano molte tracce architettoniche di questo periodo, ma è certo che l’edificio fu adattato al culto islamico.

Epoca normanna (dal 1072)

  • Dopo la conquista normanna della città, il conte Ruggero I restituì la moschea al culto cristiano.

  • Nel 1185, l’arcivescovo Gualtiero Offamilio (Walter of the Mill), consigliere di Guglielmo II, decise di abbattere la vecchia struttura e costruire una nuova cattedrale. È da qui che inizia la storia dell’attuale edificio.

Stile originario (romanico-normanno)

  • La cattedrale costruita da Gualtiero Offamilio aveva uno stile romanico con influenze arabe e normanne, tipico dell’architettura siculo-normanna.

  • Presentava decorazioni arabeggianti, archi acuti, e un uso sapiente della pietra arenaria dorata.

  • L’esterno era sobrio ma elegante, mentre l’interno aveva tre navate e un’abside orientata verso est.

XIV–XV secolo: Aggiunte gotiche

  • In questo periodo furono aggiunte alcune cappelle e decorazioni in stile gotico catalano, specialmente durante il dominio aragonese.

  • Le torri merlate e i portici ogivali della facciata principale risalgono a questo periodo.

XVIII secolo: La trasformazione barocca e neoclassica

  • Tra il 1781 e il 1801, sotto la direzione dell’architetto Ferdinando Fuga e del suo allievo Palermitano Giuseppe Venanzio Marvuglia, l’interno della cattedrale subì una profonda trasformazione in stile neoclassico.

  • Il progetto trasformò completamente l’interno medievale, rendendolo simile a una basilica neoclassica, con pianta a croce latina, cupola centrale e un linguaggio molto più severo e razionale rispetto alla ricca decorazione originaria.

  • Questa trasformazione ha causato la perdita di molte opere e decorazioni medievali, rendendo l’interno molto diverso dall’esterno, che conserva ancora le forme gotico-normanne.

XIX–XX secolo: Restauri e valorizzazioni

  • Durante il XIX e il XX secolo si sono succeduti vari interventi di restauro conservativo, con l’intento di preservare l’edificio e valorizzare le sue stratificazioni storiche.

  • È stato valorizzato anche il tesoro della cattedrale, che oggi include preziosi oggetti liturgici, corone, e l’anello dell’Imperatrice Costanza d’Aragona.

Aspetti notevoli

  • Tomba di Federico II: La cattedrale ospita il sarcofago in porfido rosso di Federico II di Svevia, insieme ad altri membri della famiglia reale normanna e sveva.

  • Portico meridionale: Uno degli elementi più suggestivi, in stile gotico-catalano, costruito nel 1453.

  • Cupola: Aggiunta nel XVIII secolo durante le trasformazioni neoclassiche.

  • Decorazioni esterne: L’esterno presenta un ricchissimo apparato decorativo con motivi arabi, gotici e rinascimentali, che rendono la cattedrale un esempio unico di sintesi culturale siciliana.


In sintesi

La Cattedrale di Palermo è un vero palinsesto architettonico. In essa si leggono le tracce di:

  • Cristianesimo paleocristiano e bizantino,

  • Islam arabo,

  • Normanni,

  • Svevi,

  • Aragonesi e spagnoli,

  • Borboni e periodo neoclassico.

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