Il Genio di Palermo, una figura mitologica che risale ai tempi antichi, rappresenta un’icona significativa del capoluogo siciliano, tanto nella sua storia quanto nella sua arte. Spesso raffigurato come un anziano seduto su un trono e incoronato, con una barba divisa in due ciocche, è accompagnato da un serpente che morde o succhia il suo petto, simbolicamente carico di significati profondi.
Questa figura è stata oggetto di ispirazione per numerosi artisti, sia nella scultura che nella pittura, contribuendo così alla ricca tradizione artistica della città di Palermo. La sua presenza è diffusa in tutta la città, con molte rappresentazioni visibili al pubblico, spesso messe in primo piano per enfatizzare il suo significato simbolico e la sua importanza culturale.
Particolarmente rilevante è la sua presenza nella Cattedrale di Palermo, dove è commemorato in due bassorilievi posti sulle pareti del portico. In entrambi i casi, il Genio di Palermo è collocato ai margini della rappresentazione, quasi a sottolineare la sua connessione con gli eventi storici che hanno coinvolto la città e la cattedrale stessa. Questi due bassorilievi celebrano le incoronazioni di due sovrani importanti: Vittorio Amedeo Savoia nel 1713 e Carlo di Borbone nel 1735.
Il primo bassorilievo, realizzato nel 1714 da G.B. Ragusa, commemora l’incoronazione di Vittorio Amedeo Savoia come Re di Sicilia, un evento di grande rilevanza storica per la città e per la Sicilia nel suo complesso. Il secondo bassorilievo ricorda invece l’incoronazione di Carlo di Borbone, avvenuta nel 1735, evidenziando così la continuità delle tradizioni monarchiche e l’importanza della cattedrale come luogo di celebrazione e simbolismo.
In entrambi i casi, il Genio di Palermo rappresenta un elemento distintivo e simbolico, testimone silenzioso di eventi storici e culturali che hanno plasmato l’identità della città nel corso dei secoli. La sua presenza continua a essere una fonte di ispirazione per gli abitanti di Palermo e per gli artisti che cercano di catturare la sua essenza attraverso diverse forme d’arte, contribuendo così a mantenere viva la sua memoria e il suo significato nella cultura locale.
Foto: Sulla parete di sinistra, nel bassorilievo commemorativo della incoronazione di Vittorio Amedeo Savoia, Re di Sicilia nel 1713, realizzato nel 1714 da G.B. Ragusa.