Il Castello di Maredolce si trova nel Parco della Favara, il cui termine arabo, Fawarah, vuole dire sorgente. Il castello è incluso tra gli edifici di fattura Araba Normanna, il nome con cui viene chiamato ancora oggi Maredolce, è legato al piccolo lago artificiale con un isoletta al centro, che si trovava intorno a tre lati del Castello. La costruzione venne attribuita all’emiro Giafar e in seguito l’edificio venne ristrutturato da Ruggero II. Il Castello ha una pianta rettangolare e un cortile interno con portici. Nel lato non bagnato dal lago, si trovano quattro ingressi ad arco acuto che conducevano a diverse parti dell’edificio, al cortile, all’Aula Regia, al lago e alla cappella dei Santi Filippo e Giacomo. Quest’ultima, composta da una sola navata voltata a crociera e con l’abside orientata ad est, presenta le caratteristiche dello stile bizantino. L’architettura araba e la capacità di creare con l’acqua uno splendido bacino artificiale resero questo Castello un luogo di svago e tranquillità, perfettamente inserito nell’ambiente circostante.
Lo storico Abd al-Rahman al-Itrabanishi, poeta siculo-arabo di Trapani (XII sec.), vissuto alla corte del re normanno Ruggero II, ha dedicato una poesia: «Favara dal duplice lago, ogni desiderio in te assommi: vista soave e spettacolo mirabile. Le tue acque si spartiscono in nove rivi; o bellissime diramate correnti! Dove i tuoi due laghi si incontrano, ivi l’amore si accampa, e sul tuo canale la passione pianta le tende.
Il Castello si trova nella zona di Brancaccio in Vicolo del Castellaccio 21/23, Palermo.
Si può visitare in occasione della manifestazione “Le vie dei tesori il Venerdì e la domenica dalle 9 alle 12.30 e il sabato dalle 10 alle 17.30 .