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La Palazzina Crivello–Macaluso: storia e metamorfosi di un edificio nobiliare di Capaci - Palermo e Palermitani
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La Palazzina Crivello–Macaluso: storia e metamorfosi di un edificio nobiliare di Capaci

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In via Cascino, a Capaci, sorge la palazzina Crivello–Macaluso, un tempo parte integrante del più ampio caseggiato dei conti Pilo. L’edificio originario possedeva un unico corpo architettonico e un portone d’ingresso centrale situato nell’attuale via Umberto, oggi accesso agli uffici comunali del paese, conosciuti come il “Comune vecchio”.

Dopo l’Unità d’Italia, i coniugi Crivello–Macaluso acquistarono una porzione frazionata del complesso. In questo periodo le semplici finestre furono arricchite da eleganti ballatoi, trasformandosi così in balconi. Uno di questi, di gusto pienamente barocco, è ancora visibile sul prospetto di via Umberto. Il balcone gemello che si affacciava su via Cascino, invece, fu rimosso durante il restauro del 2003, poiché ormai quasi completamente crollato: l’intervento restituì alla facciata il suo aspetto originario, caratterizzato dalla finestra semplice.

Nel medesimo restauro del 2003 commissionato dagli eredi,  fu recuperato anche un portoncino d’ingresso secondario, una raffinata testimonianza del Settecento barocco siciliano. Realizzato in pietra, presenta un caratteristico mascherone scolpito.

I mascheroni barocchi siciliani sono elementi decorativi tipici dell’architettura isolana: nati come sostegni strutturali per balconi o portali, si trasformarono presto in vere e proprie sculture fantasiose. Rappresentano figure antropomorfe, animali o creature immaginarie, e hanno il compito di sorprendere, ammonire o incantare l’osservatore, conferendo agli edifici un’aura teatrale e simbolica.

I tetti della palazzina conservano ancora le originali tegole, canali di terra cotta, detti suprani.

In Sicilia, i coppi o canali, realizzati in terracotta con tecniche antiche di oltre duemila anni, sono ancora oggi presenti su molte case dei borghi. I canali si dividono in suprani (quelli visibili all’esterno) e suttani (quelli incastrati tra due suprani, a contatto con le liste d’appoggio, garantendo impermeabilità).

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Immagine di Salvino Arena

Salvino Arena

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