Un viaggio tra arte, devozione e storia
Nel cuore del Monte Pellegrino, là dove la tradizione vuole che Santa Rosalia abbia vissuto e dove ancora oggi il Santuario a lei dedicato accoglie pellegrini e visitatori, si cela un luogo di rara suggestione: le Stanze del Tesoro.
Questa preziosa collezione, riaperta al pubblico nel 2018 in occasione di Palermo Capitale Italiana della Cultura, è il frutto di un accurato e meticoloso restauro condotto sotto la supervisione della Soprintendenza. L’intervento non solo ha restituito splendore agli ambienti, ma ha anche riportato alla luce storie, opere e curiosità rimaste per secoli celate agli occhi del pubblico.
Un tesoro tra arte e devozione
Tra le opere più straordinarie conservate spicca la galea d’argento, donata nel 1667 da Don Pietro Napoli e Barresi, principe di Resuttana. Capolavoro della manifattura siciliana, è un gioiello di arte orafa che unisce abilità tecnica e ricchezza simbolica, testimonianza di un’epoca in cui il dono a un luogo sacro era espressione di fede e prestigio.
Di pari fascino è la serie di vasi d’altare con “pampini di Paradiso”, foglie d’argento finemente lavorate che richiamano la forma dell’edera. Questi raffinati manufatti furono offerti, alla fine del XVII secolo, dal viceré Juan Francisco Pacheco, duca di Uzeda, come attesta l’insegna araldica incisa su di essi.
Reliquiari, ex voto e memorie di mare
Le Stanze ospitano anche suppellettili liturgiche e ex voto provenienti tanto da alti prelati quanto da gente comune, a dimostrazione di come la devozione a Santa Rosalia attraversi ogni classe sociale. Tra questi spicca il celebre reliquiario con un angelo che sovrasta un drago, opera dell’argentiere Andrea Memingher, realizzata su disegno di Antonino Grano e Giacomo Amato. Oggi custodito alla Galleria Regionale di Palazzo Abatellis, è considerato uno dei vertici dell’arte sacra barocca siciliana.
Il mare, elemento tanto caro ai palermitani, trova spazio in suggestivi modellini di vascelli ex voto, tra cui le riproduzioni dei celebri “Velieri gemelli”: l’Amerigo Vespucci e la Cristoforo Colombo. Questi piccoli capolavori, realizzati con straordinaria cura, sono simbolo di viaggi pericolosi scampati e di grazie ricevute.
Il mistero dell’Antico Forziere
Uno degli episodi più affascinanti legati al restauro riguarda la scoperta di un locale nascosto. Per anni utilizzato come semplice deposito di attrezzi e materiali per la pulizia, si è rivelato essere in realtà l’Antico Forziere del Santuario.
Qui, tra il XVII e il XVIII secolo, venivano custoditi i doni e gli oggetti di valore offerti alla Santa, prima di essere esposti nell’antica “Sala Consiliare”. Un ritrovamento che aggiunge un tocco di mistero e romanticismo alla visita, trasformando quello che sembrava un ambiente di servizio in un autentico scrigno di storia.
Visitare le Stanze del Tesoro
Oggi, il percorso museale permette di immergersi non solo nella bellezza degli oggetti esposti, ma anche nella memoria di una città che da secoli onora la sua patrona. Le Stanze del Tesoro non sono soltanto un’esposizione: sono un racconto vivente di fede popolare, arte barocca e storia palermitana, custodito in uno dei luoghi più amati e iconici della Sicilia.
Santuario di Santa Rosalia, Monte Pellegrino, Palermo.
Un’occasione unica per unire una passeggiata tra la natura della “montagna sacra” e la scoperta di un patrimonio che brilla di luce propria.