Un tempo era solo un rudere, forse i resti dimenticati di una vecchia farmacia in via Alloro, nel cuore pulsante della Kalsa di Palermo. Oggi, invece, dietro quella stessa insegna che recita Farmacia Alcolica, si nasconde un luogo fuori dall’ordinario, capace di sorprendere chiunque varchi la soglia.
L’idea è di Ninni Arcuri, che ama chiamarla una distilleria letteraria. E in effetti, entrando, sembra quasi di fare un salto in un romanzo surreale. Ti fermi un attimo sulla soglia, spaesato, per capire dove sei capitato: sopra la testa, moto appese al soffitto come sculture sospese; attorno a te, sedie da salone vintage, tavoli spaiati, biciclette d’epoca e scaffali colmi di libri polverosi. Le pareti raccontano storie con fotografie retrò, mentre il bancone, scintillante e teatrale, sembra uscito da uno spettacolo di Broadway, strabordante di bottiglie di ogni tipo.
Ogni dettaglio è una scoperta. C’è un vecchio manichino pubblicitario del dottor Gibaud che strappa un sorriso nostalgico, ci sono brocche ricolme di scatole di medicine, piccoli richiami ironici a quella farmacia che fu. Tutto parla di un mondo bizzarro e affascinante, un kitsch che diventa arte, un caos che si fa armonia.
Ma la magia non è solo negli occhi. È anche nel palato. Qui si gustano signature drinks originali e curati, che sembrano vere e proprie “ricette terapeutiche”, e una short cucina capace di sorprendere con piatti sfiziosi e dal carattere deciso. Anche i nomi dei cocktail e delle pietanze giocano con l’immaginario farmaceutico, trasformando l’ordinazione in un gioco, un’esperienza che diverte e conquista.
La Farmacia Alcolica non è solo un locale: è un viaggio. Un posto che mescola atmosfere, sapori e memorie, in cui passato e presente si abbracciano con ironia e creatività. Una gemma preziosa della Kalsa, dove ogni visita diventa un ricordo indelebile.