Il Palazzo Francavilla sorge lungo via Ruggiero Settimo, all’angolo con Piazza Verdi, proprio di fronte al maestoso Teatro Massimo. Oggi rappresenta uno degli esempi più affascinanti di architettura nobiliare palermitana, capace di raccontare oltre due secoli di storia, arte e trasformazioni urbane.
L’edificio fu costruito nel 1783, quando quella zona era ancora campagna, come residenza di Ignazio Barone, un facoltoso borghese non appartenente alla nobiltà. Nel 1801, la dimora fu acquistata da Saverio Oneto e Gravina, duca di Sperlinga, esponente dell’antica aristocrazia siciliana.
Il duca volle trasformare la semplice casa di campagna in un’elegante dimora nobiliare: per farlo, chiamò alcuni dei più rinomati artisti dell’epoca, tra cui Giuseppe Velasco, Giuseppe Patania e Natale Carta, incaricandoli di affrescare i salotti rivolti a tramontana. Gli ambienti vennero poi arredati con i mobili più preziosi provenienti dalla sua residenza cittadina, conferendo all’edificio un carattere sontuoso e raffinato.
Nel 1839, a seguito della separazione dal marito, il palazzo passò ad Anna Aurora Monroy e Riccio, dei principi di Pandolfina, e alla sua morte, nel 1840, alle figlie Luisa e Marianna.
Successivamente, nel 1893, la proprietà fu ereditata da Luigi Majorca e Mortillaro, conte di Francavilla, che decise di rinnovare completamente la facciata e ridefinire la disposizione interna degli ambienti.
Per questo ambizioso progetto si affidò al celebre architetto Ernesto Basile, massimo esponente dello Stile Liberty in Sicilia. Basile non solo ridisegnò la facciata, ma curò anche l’arredamento interno, avvalendosi della collaborazione di artisti di spicco come Rocco Lentini, Luigi Di Giovanni e Giuseppe Enea. Quest’ultimo realizzò la splendida galleria decorata a motivi floreali, considerata uno dei migliori esempi di Liberty palermitano.
All’interno del palazzo si conservano ancora oggi i busti in marmo degli antichi proprietari, scolpiti da Benedetto Civiletti e Mario Rutelli, due grandi scultori siciliani dell’Ottocento.
Una preziosa biblioteca custodisce volumi rari e manoscritti, oltre la metà dei quali dedicati alla storia e alla cultura della Sicilia. Molti di questi testi provengono dalla celebre biblioteca dello storico Vincenzo Mortillaro.
Nel 1912, Maria Majorca di Francavilla sposò l’onorevole Antonino Pecoraro Lombardo, segnando l’unione tra due importanti famiglie siciliane.
Dopo decenni di trasformazioni e di splendore, il piano nobile del palazzo è stato oggetto di un accurato restauro tra il 2002 e il 2007, curato dagli attuali proprietari, che hanno restituito all’edificio il suo antico fascino e splendore.
Oggi Palazzo Francavilla rimane una testimonianza viva del gusto, della cultura e dell’eleganza dell’aristocrazia palermitana tra Settecento e Novecento, un luogo dove arte, storia e memoria continuano a dialogare armoniosamente.