Cerca
Chiudi questo box di ricerca.

Carini, Villa Belvedere, antica dimora dei La Grua-Talamanca

Condividi su

Facebook
WhatsApp

Villa Belvedere di Carini: tra storia, memorie e restauri

A pochi passi dal centro storico di Carini, in provincia di Palermo, sorge Villa Belvedere, antica dimora estiva della famiglia La Grua–Talamanca, signori del territorio. Il complesso si inserisce in un’area di straordinaria importanza archeologica, identificata con il sito arabo-normanno di Rakalenci,  nel 2022 è stata attenzionata con un restauro la foresteria, nota anche come San Pietro.

L’operazione ha riacceso l’interesse degli studiosi: alcuni ipotizzano infatti che proprio qui possano trovarsi i leggendari bagni arabi menzionati dalle fonti medievali, strutture mai individuate che aggiungerebbero ulteriore valore a un luogo già ricco di storia e fascino.

Le origini: da Qarinis a Carini

Villa Belvedere è legata a un dibattito storiografico che intreccia testimonianze scritte, toponimi e indagini archeologiche. Alcuni studiosi hanno attribuito la nascita della Villa al Rinascimento, sulla base di documenti cinquecenteschi. Altri, invece, ipotizzano che l’edificio sia sorto su un preesistente insediamento arabo-normanno riconducibile al toponimo Qarinis.

Il geografo arabo Idrisi descrive Carini come un territorio ricco di acque e giardini, collocato a dodici miglia da Palermo lungo l’antica via montana che passava proprio da Belvedere. A rafforzare questa ipotesi è la presenza di numerose sorgenti naturali – tra cui Giampaolo, Acqua Nica, Curuzzi e Milza – che avrebbero favorito la costruzione di strutture idriche e, forse, dei celebri bagni arabi.

L’etimologia stessa di Qarinis, derivata dall’arabo Qarin (da Qaryah, “villaggio”), sembra evocare un territorio costellato da più insediamenti. Villa Belvedere, in questa prospettiva, sarebbe stata il cuore pulsante di una rete di piccoli centri, crocevia di culture diverse: cristiana, musulmana ed ebraica.


Un futuro da scrivere

Oggi Villa Belvedere si conferma come simbolo della memoria storica di Carini, custode di un’eredità che va oltre i secoli e che intreccia testimonianze materiali e ricordi personali.

Il restauro della foresteria del 2022 rappresenta dunque una sfida e un’opportunità: restituire alla comunità un bene prezioso, preservandone l’autenticità e valorizzandone le tracce più antiche.

Perché Villa Belvedere non è soltanto un edificio: è una pagina viva della storia di Carini, che attende di essere letta, tutelata e tramandata.

In occasione della manifestazione Le Vie Dei Tesori 20o25 nei fine settimana di settembre e ottobre si può visitare

Lascia un commento

Immagine di Salvino Arena

Salvino Arena

Articoli recenti