In via Noce numero 54, in una vasta area di 5 mila metri quadrati, sorge la Villa Belmonte Gulì, progettata da Fra Felice da Palermo, un frate cappuccino e allievo del famoso architetto Marvuglia.
La villa e l’intera area erano di proprietà della famiglia Belmonte fino al 1938, quando i fratelli Vincenzo, Carlo e Alfredo Gulì si stabilirono lì. I Gulì erano una famiglia di tessitori che operavano sin dal 1882, inizialmente nelle fabbriche di via Arbitrio delle Cede e sulle mura di Porta Carini. Nel ottobre del 1938, la famiglia fu costretta a smantellare tutti i macchinari dallo stabilimento di Via di Mura di Porta Carini in soli 15 giorni, a causa dell’esproprio per l'”imminente” costruzione del Palazzo di Giustizia. Tuttavia, la costruzione del Palazzo di Giustizia in realtà iniziò molti anni dopo, nel 1953.
I macchinari furono temporaneamente spostati nel giardino di Villa Belmonte, già di proprietà della famiglia Gulì, in attesa di poter costruire i capannoni attigui alla villa. Il progetto del nuovo stabilimento Gulì in Via Noce 52 fu curato dal Prof. Architetto Pietro Scibilia e realizzato in cemento armato, seguendo i criteri più moderni dell’epoca (come i tetti a scheda). In soli 6 mesi, i capannoni furono completati, consentendo ai macchinari di riprendere la produzione interrotta a causa del rigido inverno.