Leggendo il romanzo e guardando la serie TV “I leoni di Sicilia”, che narra l’ascesa all’impero economico della Famiglia Florio di Palermo, si intuisce che un ruolo importante è stato giocato da un imprenditore inglese: Benjamin Ingham.
Ben Ingham è stato un imprenditore inglese trapiantato in Sicilia. Giunse a Palermo nel 1806, all’età di 22 anni, proveniente dal nativo Yorkshire.
Era un commerciante e un ricco imprenditore del Marsala, specializzato in seta e agrumi. Grazie alle sue eccezionali capacità imprenditoriali, Benjamin Ingham fondò un vero impero economico in Sicilia e in America, stimolando con il suo esempio la nascente borghesia isolana, con i Florio in prima fila. Non avendo eredi diretti, chiamò dalla Gran Bretagna i figli della sorella, William e Joseph Whitaker, per gestire i suoi beni.
Insieme ai Florio, Ingham fu l’artefice degli intrecci commerciali internazionali che coinvolgevano il capoluogo siciliano. Benjamin Ingham morì improvvisamente il 4 marzo 1861 a Palermo. Dal testamento da lui dettato il 2 aprile 1859 emerge che, in circa 49 anni di attività imprenditoriale, riuscì ad accumulare un patrimonio finanziario e immobiliare di notevole consistenza, il cui impatto positivo si sarebbe riflettuto sul tenore di vita dei suoi eredi i Whitaker.
Oltre ad assegnare una cospicua eredità alla moglie Alessandra Spadafora e Colonna duchessa di Santa Rosalia (dal legato una tantum di onze 400, all’assegnamento di onze 120 mensili per prestazioni alimentari, di onze 60 all’anno «per mantenimento di casa» nonché di onze 200 di rendita annuale).
Il ricco imprenditore inglese fu sepolto nel Cimitero degli Inglesi di Palermo, un luogo di sepoltura situato nel quartiere dell’Acquasanta a Palermo, in Via S. Guli, 19. Questo piccolo pezzo di terra, a due passi dal mare e non lontano dal grande Cimitero dei Rotoli, ospitava i defunti eterodossi, ossia coloro che non professavano la religione cattolica. Principalmente, si trattava di protestanti: anglicani, ebrei e atei che avevano vissuto a Palermo nella prima metà del XIX secolo.
Benjamin Ingham, senza figli, aveva chiamato a Palermo il nipote William Whitaker nel 1816. Tuttavia, William morì a soli 22 anni nel 1818. Nonostante il dolore, Benjamin chiese cinicamente alla sorella in Inghilterra un altro figlio. Arrivò Joseph Whitaker nel 1819, da cui discendono i Whitaker di Palermo. William riposò nel Cimitero Inglese dell’Acquasanta fino al 1950, quando i suoi resti, insieme a quelli dello zio Benjamin e all’infante Joseph Whitaker (1843-1844), figlio dell’altro Joseph, furono traslati nel Cimitero degli Inglesi ai Rotoli. Oggi,
la tomba del grande Benjamin Ingham troneggia al centro del Cimitero Acattolico dei Rotoli con questa epigrafe: “IN MEMORY OF / BENJAMIN INGHAM ESQUIRE / CAVALIERE DEL REAL ORDINE / DI S. FERDINANDO / E DEL MERITO / WHO DEPARTED THIS LIFE / MARCH 4TH A.D. 1861 / AGED 76 YEARS” [Trad. In memoria di Benjamin Ingham Esquire, Cavaliere del Real Ordine di S. Ferdinando e del Merito, morto il 4 marzo 1861 a 76 anni]. Una stele di forma rettangolare situata proprio dietro il monumento di Benjamin Ingham, semplicemente poggiata contro il muro, ricorda il giovane Whitaker.
Il Cimitero degli Inglesi ai Rotoli rappresenta il punto di passaggio tra il Cimitero degli Inglesi all’Acquasanta (chiamato all’epoca Lazzaretto) e la sezione del Cimitero Acattolico di Santa Maria dei Rotoli, entrambi fino al 1950 gestiti dalla famiglia inglese Whitaker, fra i pionieri del Marsala. Un documento storico prezioso stilato tra il 1863 e il 1878 annota i nomi di residenti britannici, svizzeri acattolici e forestieri sepolti nel camposanto della Vergine Maria.