Quacquaraquà: Un Termine Siciliano di Disprezzo
Quacquaraquà (o quaquaraquà) è una voce fonosimbolica che ricorda il verso delle oche. Questo termine è ampiamente utilizzato a Palermo e in tutta la Sicilia per descrivere una persona di poco valore, chiacchierona o una spia. Originariamente appartenente al gergo mafioso, il termine è modellato sul verso delle anatre e delle oche, “QUACQUARAQUA'”, per evocare l’idea di un individuo che fa molto rumore senza avere sostanza.
Origini e Diffusione
Il termine ha origine nel contesto mafioso, dove veniva usato per denigrare chi si comportava in modo indegno o codardo. Grazie a Leonardo Sciascia, il termine ha oltrepassato i confini della Sicilia per diffondersi in tutta Italia. Sciascia ne ha specificato il significato e lo ha reso celebre attraverso il suo romanzo “Il giorno della civetta”. In questo libro, il termine viene utilizzato da uno dei personaggi principali, don Mariano, in una famosa citazione:
“Io,” proseguì poi don Mariano, “l’umanità la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i piglianculo e i quaquaraquà.”
Analisi del Romanzo “Il giorno della civetta”
Nel romanzo “Il giorno della civetta”, Sciascia esplora temi come la mafia, la giustizia e l’onore in una Sicilia degli anni ’60. Don Mariano Arena, il boss mafioso che pronuncia la citazione, utilizza la classificazione per esprimere il suo disprezzo verso certi tipi di persone. Nella sua scala di valori, i “quaquaraquà” rappresentano il gradino più basso dell’umanità, quelli che fanno rumore senza essere realmente influenti o coraggiosi.
Impatto Culturale
L’uso del termine “quacquaraquà” nel romanzo di Sciascia ha avuto un forte impatto culturale, tanto che è entrato nel vocabolario comune italiano. Il termine è spesso utilizzato per descrivere persone che parlano molto senza agire, che si vantano senza meriti o che tradiscono la fiducia altrui. La diffusione del termine è stata ulteriormente amplificata dall’adattamento cinematografico del romanzo, diretto da Damiano Damiani nel 1968, in cui la citazione di don Mariano è stata fedelmente riportata.
Immagine Iconica
La foto tratta dal film “Il giorno della civetta” rappresenta una delle scene più emblematiche in cui don Mariano Arena esprime la sua visione dell’umanità. Questa scena ha contribuito a fissare nell’immaginario collettivo italiano il significato del termine “quacquaraquà”.
Conclusione
“Quacquaraquà” è più di una semplice espressione dialettale; è un termine ricco di significato culturale e sociale. Grazie a Leonardo Sciascia, il termine ha acquisito una notorietà nazionale, rappresentando un simbolo di disprezzo verso chi è considerato inutile o sleale. Il romanzo e il film “Il giorno della civetta” hanno giocato un ruolo fondamentale nel cementare questo termine nel lessico italiano, dove continua ad essere usato per descrivere persone di poco valore.