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Porta Nuova e i grandi telamoni per giganteggiare l’impresa di Carlo V

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Per commemorare e onorare la vittoria dell’imperatore Carlo V contro i Mori a Tunisi il senato fece erigere nel 1583 una nuova Porta in sostituzione della “Porta del Sole”. Fu un’esplosione nel 1667 che la distrusse. Due anni più tardi, l’architetto Gaspare Guercio ha rifatto l’ingresso alla città con l’aggiunta di una maiolica a piastrelle piramidale con un’aquila sulla parte superiore.
L’opera che ricorda gli antichi archi trionfali di Roma si presenta come una massiccia costruzione tardo-manierista, con un gran fornice sovrastato da una leggera loggia rinascimentale. La costruzione termina con una copertura a cuspide ricoperta di maiolica. Sul tetto a spioventi spicca l’aquila imperiale. L’esterno della Porta è decorato con quattro grandi statue di mori prigionieri, due delle quali con le braccia mozzate. Oltre la porta, si apre l’antico Cassaro, ora Corso Vittorio Emanuele che culmina verso il mare con Porta Felice.

Il Guercio è stato anche l’autore di tutte le sculture presenti nella porta, compresi la coppia di mori del pilone settentrionale. i così detti telamoni simbolizzano i Mori sconfitti da Carlo V, dei quali 2 hanno le braccia legate e simboleggiano i tunisini fatti prigionieri e gli altri 2 invece le hanno mozzate a rappresentare i tunisini disarmati. I telamoni sono detti anche i giganti di porta Nuova vennero rappresentati in forma gigantesca per magnificare in grandezza l’impresa di Carlo V.

 

In occasione della “Le vie dei tesori” 2022 Porta Nuova apre per la prima volta e mostra la sua alcova e la sua terrazza spettacolare.

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