MAIOLICHE COMMEMORATIVE NATALIA GINZBURG IN VIA LIBERTA’
In via Libertà al numero 161 dove c’è la casa dove ha vissuto Natalia Levi Ginzburg, nel centenario della sua nascita, il 14 luglio del 2016 con delle commemorative maioliche che raccontano la sua figura, la città di Palermo le ha reso onore.
Natalia Ginzburg è stata una scrittrice, drammaturga, traduttrice e politica italiana, figura di primo piano della letteratura italiana del Novecento, per ricordare l’intellettuale che è stata anche portatrice di un grande impegno culturale e umano per i diritti delle donne e che fu anche testimone del terribile genocidio della Shoah il 14 luglio del 2016 con delle maioliche che raccontano la sua figura.
Natalia Ginzburg, nata Levi è nata a Palermo il 14 luglio 1916, morta a Roma il 7 ottobre 1991.
Nel 1969 dopo la morte del suo secondo marito la Ginzburg diventa un personaggio impegnato politicamente e si impegna attivamente nell’Italia attanagliata dalla Strategia della tensione, la scrittrice chiederà verità sulla Strage di Piazza Fontana e sulla morte misteriosa dell’ anarchico Giuseppe Pinelli e, in generale, si schiererà a favore degli esponenti della sinistra radicale.
Tra i romanzi di narrativa di Natalia Levi Ginzburg ricordiamo “La strada che va in città”, 1942; “È stato così”, 1947; “Tutti i nostri ieri”, 1952; “Valentino”, 1957, premio Viareggio; “Le voci della sera”, 1961; “Caro Michele”, 1973; “La città e la casa”. La Ginzburg ha scritto anche dei saggi (“Le piccole virtù”, 1962; “Mai devi domandarmi”, 1970; “Vita immaginaria”, 1974; “La famiglia Manzoni”, 1983) che sono caratterizzati da una scrittura nitida e sommessa e da un sottile impasto tonale che va dall’ironia alla saggezza, adatto a cogliere i piccoli gesti esemplari della vita quotidiana.
Tra gli scritti per il teatro ricordiamo: “Ti ho sposato per allegria e altre commedie”, 1967, e “Paese di mare”, 1973; cui sono seguiti “La poltrona”, 1985, e “L’interventista”, 1988) i temi e le propensioni stilistiche della G. tornano in un gioco dialogico di precisa e quasi astratta eleganza.
Il 1963 è l’anno in cui le viene assegnato il Premio Strega, grazie al romanzo autobiografico Lessico famigliare, che racconta l’infanzia dell’autrice e le vicende della famiglia Levi.